Presso la caserma “Mazzini” si è svolta la cerimonia, per il cambio del comando, tra il Colonnello Giuseppe Falomi e il Brigadier Generale Pippo Filipponi alla presenza del Comandante Militare della Capitale Tenente Generale Giuseppe Morrea, delle autorità militare e civili della città e delle associazioni combattentistiche e d’arma.

 

Durante la cerimonia il Colonnello Giuseppe Falomi ha ricordato tutti i momenti significativi della sua presenza nella città di Ascoli Piceno. Gli appuntamenti e le manifestazioni organizzate per essere più vicino alla gente perché l’esercito italiano è l’esercito degli italiani.

 

Tornerà a Milano e si ricongiungerà con la famiglia dopo anni di servizio nella città di Ascoli Piceno. Il comando sarà preso dal Brigadier Generale Pippo Filipponi nato ad Ortucchio in provincia dell’Aquila e di recente (dal duemilauno al duemilaquattro) addetto alla difesa per la Polonia, Lituania, Lettonia, ed Estonia presso l’ambasciata d’Italia a Varsavia.

 

Il Comandante Militare della Capitale, il Tenente Generale Giuseppe Morrea nel suo discorso ha parlato delle nuove sfide a cui l’esercito è sottoposto. L’avvento del militare di professione cambia gli scenari e offre nuove opportunità e prospettive per l’esercito ma anche per molti giovani della penisola.

 

Infatti per chi vorrà diventare Carabiniere, Finanziere, prima dovrà prestare un anno di servizio con l’esercito e chi non ha intenzione di continuare la professione del soldato avrà, grazie all’anno di servizio prestato, una serie di opportunità lavorative.

 

Convenzioni tra il Comando dell’Esercito e le regioni e molte aziende private del territorio nazionale assicureranno un posto di lavoro a tutti i giovani che prestando servizio hanno acquisito quelle professionalità tecniche, scientifiche, elettroniche, informatiche che fanno dell’esercito italiano uno dei più preparati nel mondo.

 

La città di Ascoli Piceno saluta il Comandante Giuseppe Falomi e lo ringrazia per i servizi prestati nella città di Ascoli Piceno in un momento di cambiamento (le prime soldatesse) e di rinnovamento per l’esercito ma anche per la società italiana.