“…Qui dentro abbiamo buttato il meglio: soldi quanti ne occorrevano, prestigio, tempo, rigore, carisma di grandi attori, scienza degli eruditi, ispirazioni dei mistici, esperienza, tecnica d’avanguardia. Ci abbiamo buttato, soprattutto, la nostra certezza che valeva la pena, che ciò che successe in quelle ore riguarda ogni uomo”.  

Con queste parole Mel Gibson spiega il senso del suo ultimo successo cinematografico nato dal suo personale desiderio di rendere grazie a Dio per averlo salvato dalla spirale di autodistruzione in cui era precipitato. The Passion, fedele trasposizione cinematografica delle ultime ore di vita terrena di Gesù.

Definito “osceno” da alcuni e “straziante fino alle lacrime” da altri, La Passione è stato un evento che ha spaccato critica e pubblico come nessun altro prima, e che allo stesso tempo ha scosso le coscienze della gente in tutto il mondo, costringendole a confrontarsi con l’uomo Gesù di Nazareth.

E, soprattutto, ha costretto tutti noi a chiederci perché quell’uomo si sottopose ad un sacrificio così grande e straziante. Un film che ha convertito uomini e donne in tutto il mondo.

Venerdì 29 alle ore 21,30, interverranno alcuni protagonisti del film, attori di cinema, televisione e teatro: Dario D’Ambrosi (Il flagellatore), Francesco De Vito (Pietro), Luca Lionello (Giuda), Jan Michelini (assistente alla regia), Mattia Sbragia (Caifa).

Sarà, inoltre presente, Benedict Fizgerarld, che ha lavorato per due anni con Gibson alla sceneggiatura del film, figlio d’arte e personaggio di spicco nel mondo dell’arte cinematografica. Insieme a loro, sosterrà il dibattito Tristano Francesco Fazzini, della redazione di nel frammento.

 

I lavori proseguiranno sabato 30 alle ore 17, 30 con la testimonianza dei coniugi Arosio e Riva del Gruppo “Amici di Giovanni”, un’associazione di famiglie con figli disabili e non, che da alcuni anni vivono l’esperienza di accoglienza della Vita attraverso il loro coinvolgimento educativo con i figli e la realtà che Dio concede loro di amare.

 

Omaggio a Carosone

La giornata si concluderà con uno spettacolo, alle 21,30, dedicato a Renato Carosone. Nato a Napoli nel 1920 e scomparso nel maggio del 2001 a Roma, ha scritto alcune delle più belle pagine della storia della musica italiana. “O Saracino”, “Pigliate n’a pastiglia”, “Tu vuò fa l’americano”, “Torero” (tradotta in 12 lingue!), sono solo una piccola parte del suo vastissimo repertorio che ha avuto il merito di dare nuova linfa alla melodia tradizionale napoletana, fondendola con le sonorità tipiche del jazz e ottenendo un grandissimo successo di pubblico e critica. Attraverso questo spettacolo la Ragtime Bubu Band proporrà la genialità di un autore che così bene ha saputo interpretare l’aspetto “popolare”della canzone napoletana, che dietro la nostalgia dell’amata o il desiderio di tornare a casa, sottende sempre quel desiderio di felicità che è in ognuno di noi.