La norma già è stata ribattezzata dall’opposizione “salva Jannuzzi”, il senatore di Forza Italia Lino Jannuzzi, condannato per diffamazione.

'E' un provvedimento liberale, che cancella la pena del carcere per i giornalisti, sostenuto da un governo liberale e con il contributo dell'opposizione', ha sottolineato Paolo Bonaiuti

La ''decarcerizzazione'' è la principale novità del testo unico che la Camera ha approvato, con 330 si, 6 no e  20 astenuti.

L'autore del reato, che resta tale, dovrà pagare una multa che in tutti i casi non sarà superiore ai 30mila euro. In caso di ingiuria, la multa prevista è dai 3 mila euro, e arriva fino a 10mila euro si si attribuisce un fatto determinato.

Il punto ''nodale'' del provvedimento è il sistema di rettifica, dal quale dipende l'applicazione della multa. Nel caso di rettifica l'autore dell'offesa non sarà punibile. Solo nel caso di recidiva il giudice può decidere per la sospensione dall'ordine professionale per 6 mesi.

Nella disciplina, che già da anni si è adeguata ai tempi, rientrano anche le pubblicazioni su Internet e i libri, in questo caso, la rettifica deve essere fatta entro due giorni dalla richiesta su due quotidiani nazionali.

Via libera anche alle norme transitorie della legge, al centro di polemiche perchè indicate dall'opposizione come disposizioni confezionate ''ad hoc'' per il senatore Lino Jannuzzi, condannato per diffamazione. Si prevede, per i casi di vecchie condanne ancora da eseguire o la cui esecuzione è in corso, la sostituzione della reclusione con la multa.