La CGIL della provincia di Ascoli Piceno lancia la campagna “Mobbing? No grazie!”, della durata di sei mesi e in tre punti (informazione, consulenza, prevenzione), contro il “mobbing” nel pubblico impiego. Il mobbing è l’emarginazione sul posto di lavoro, attuata tramite un’aggressione psicologica da parte del datore di lavoro, un superiore o da colleghi, allo scopo di discriminare e perseguitare un lavoratore, causando danni a lui (dai mancati passaggi di carriera a cadute nell’alcolismo, nel tabagismo, nella tossicodipendenza), all’azienda (peggiora il clima aziendale, calano motivazione e rendimento), alla società, per sostegni psicologici, medici e simili.

In generale, nonostante si possa parlare di mobbing solo nell’1 o 2% delle segnalazioni, il fenomeno colpisce in Italia un numero di lavoratori compreso tra un milione e un milione e mezzo (tra il 4 e il 6% della forza lavoro), una percentuale che raddoppierebbe se emergesse il “sommerso” esistente anche in questo ambito. Più colpite le donne (58%) che gli uomini, più nella fascia di età 41-50 anni (42%) che in altre (dai 31 ai 40 anni la percentuale è del 30%). Ben più alte le percentuali degli altri paesi europei, ma solo per il fatto che più alta è la coscienza del fenomeno e dunque le denunce: 16% in Gran Bretagna, 10% in Svezia, 9% in Francia e Finlandia, 8% in Germania e Irlanda.

Informazione. Informazioni da e verso i lavoratori. Nelle prossime settimane verranno infatti distribuiti questionari presso Enti pubblici di tutta la provincia, scelti “a campione”, per conoscere il fenomeno del mobbing e del disagio lavorativo: stante la percentuale dell’1 o 2% riportata sopra, la campagna intende dare risposte anche a questo secondo fenomeno.

 

Presso le sedi CGIL di San Benedetto Ascoli e Fermo, inoltre, sono disponibili pieghevoli che illustrano i termini del problema e i diritti del lavoratore su questo versante. Altro materiale verrà distribuito in seguito. In programma nei prossimi mesi anche seminari e conferenze (“Il mobbing, i conflitti e i disagi sul lavoro”, vi prenderà parte anche il responsabile del coordinamento regionale CGIL per la Toscana contro il mobbing, dott. Giuliano Giorgetti).

Consulenza e sostegno. Presso la sede CGIL di San Benedetto (via Piemonte), nel periodo in cui si svilupperà il progetto, un tecnico e il segretario provinciale di categoria forniranno ascolto e sostegno per discernere il mobbing dai conflitti sul lavoro (il mobbing non coincide con lo stress o le molestie sessuali) e indirizzare il lavoratore verso l’assistenza legale, sanitaria, psicologica.

 

Il tecnico che si occupa di mobbing è Annalisa Frontalini, i segretari provinciali sono Stefano Girolami per la funzione pubblica e Francesco Neroni per la sanità. I tre hanno illustrato questa mattina in conferenza stampa i contenuti della campagna, presso la sede CGIL di San Benedetto.

 

Prevenzione. La CGIL proporrà accordi aziendali che comprendano codici etici: concretamente, il diritto di ricorso da parte del lavoratore che abbai subito molestie morali e sanzioni nei confronti dei responsabili, tra le altre cose. Attualmente il mobbing non è disciplinato da alcuna legge, nonostante le proposte che giacciono in Parlamento. Nella tipologia “mobbing” rientra anche lo “spoil system”, ovvero la possibilità di rimuovere un lavoratore del pubblico impiego dal suo incarico, al cambiare del colore politico nella direzione dell’Ente. Anche lo spoil system non è regolamentato dalla legge.