Il direttore di zona n. 12 dott. Belligoni ha fatto bene a sottolineare che gli interventi propedeutici a neurochirurgia avvengono sia al Mazzoni di Ascoli che al Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto e che quindi nessuno scippo si sta verificando; ma queste sue dovute e corrette chiarificazioni non tolgono nulla alle forti e giuste preoccupazioni che si levano sul “dove” la neurochirurgia, eventualmente realizzata, verrà posizionata; anzi alimentano altri dubbi e quesiti.

Ci ricordiamo tutti della “querelle” sull’emodinamica assegnata al Mazzoni di Ascoli Piceno; e sappiamo tutti che l’emodinamica è propedeutica alla cardiochirurgia.

L’area vasta Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto dovrebbe contenere, secondo sottili e flebili linee del Piano Regionale Sanitario, le due specializzazioni di cardiochirurgia e neurochirurgia; e ci sono molte spinte tecniche e sostegno dell’assegnazione di queste sue specializzazioni in un’unica struttura ospedaliera.

È bene e opportuno sottolineare che l’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno ha già l’emodinamica propedeutica alla cardiochirurgia, e contemporaneamente realizza interventi propedeutici alla neurochirurgia. Ce n’è a iosa di che preoccuparsi, se vogliamo effettivamente, come credo tutti desideriamo, che il nostro ospedale abbia una sua alta specializzazione con la neurochirurgia; una caratterizzazione che garantisca il futuro come struttura ospedaliera al Madonna del Soccorso, ed insieme il suo obiettivo riconoscimento di localizzazione strategica al centro degli importanti snodi, viario, ferroviario e marittimo. A meno che qualcuno non voglia farsi abbagliare dal “fantasma” dell’ospedale unico di vallata.

Sono certo che queste illusioni sono solo fuorvianti e rischiano di farci perdere di vista gli obiettivi reali di oggi. AN ce la metterà tutta perché neurochirurgia non venga scippata.