“Poi si parla di “ambito sociale” e “città-territorio”!” Così il consigliere comunale dei DS Gabriele Franceschini, che ha raccolto le rimostranze dei genitori di sette alunni che frequentano scuole di San Benedetto (due la materna “Bixio”, cinque la elementare “Borgo Trevisani”; uno di questi sette affetto da handicap).

 

Spiega Franceschini: “si tratta di persone che abitano in via Fermi, nella zona industriale di Acquaviva, al confine con San Benedetto. Da quest’anno è stato detto loro che del trasporto dei loro figli deve occuparsi il Comune di Acquaviva. In alternativa, come sta accadendo, devono accompagnare i loro bambini all’interno del territorio comunale di San Benedetto, in un “punto raccolta” allestito alla meglio, senza neppure una pensilina. E questo nonostante l’autobus “sambenedettese” che arriva al confine faccia poi un giro vizioso per poter invertire la direzione di marcia: strada che coprirebbe abbondantemente il percorso fino alla fermata “oltre confine”, tradizionalmente utilizzata da quei bambini.”

 

“Tutto questo è assurdo – conclude Franceschini – dal momento che già i non residenti pagano di più per il servizio mensa rispetto ai residenti, 73 euro contro 46. Ora, nonostante la disponibilità del Comune di Acquaviva e dei genitori stessi a pagare per il ripristino del servizio, viene inflitto un disagio in più agli studenti della scuola dell’obbligo.”