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Arrestato con oltre 500 cd pirata

San Benedetto del Tronto | E' accaduto all'alba di ieri, quando gli agenti di Polizia hanno individuato la grossa quantità di materiale illegale nel portabagagli dell'auto di un quarantenne napoletano

di Emidio Lattanzi

Il materiale sequestrato

Un vero e proprio "agente di commercio" nel mercato della pirateria multimediale, è stato fermato all'alba di ieri dalla dagli uomini del commissariato di Polizia di San Benedetto, nei pressi del casello autostradale San Benedetto sud.
 
L'Alfa 156 di Antonio Lavecchia, quarantenne napoletano, è stata fermata durante un appostamento degli agenti intorno alle 4.30 del mattino, e sono stati rinvenuti nel portabagagli oltre 500 cd contraffatti. La tappa sambenedettese, sarebbe stata l'ultima della nottata, dal momento che l'uomo aveva effettuato consegne dal nord al sud delle Marche, come è venuto fuori dalla sua agenda, ricca di appuntamenti, trovata nell'abitacolo.
 
Lavecchia, pluripregiudicato, sempre per lo stesso tipo di reato, ossia la violazione dell'articolo 248/00 sulla tutela dei diritti d'autore, è stato arrestato e tradotto presso il supercarcere di Marino del Tronto, anche al fine di individuare i clienti, ambulanti e non, che acquistavano regolarmente numerose copie di CD musicali, multimediali (giochi per play station), e DVD.
 
"Non c'è da parte nostra un accanimento particolare contro questo tipo di mercato illegale – ha sottolineato il dirigente del Commissariato sambenedettese Marco Fischetto – ma in questo caso ci siamo trovati di fronte ad una grossa quantità di materiale illecito, ad un soggetto con numerosi precedenti per reati dello stesso tipo, e, soprattutto, ad un voluminoso materiale pornografico che sarebbe potuto essere acquistato da tutti, minori compresi".
 
Era dunque inevitabile l'arresto del quarantenne, considerando anche che molti dei supporti multimediali, erano contrassegnati con il marchio olografico SIAE, naturalmente contraffatto, ma che avrebbe potuto ingannare un occhio meno attento.
 
Addosso all'uomo non sono stati trovati i soldi ricavati dalle consegne precedenti, l'organizzazione aveva difatti studiato una tipologia di pagamento tale da permettere di eludere il sequestro delle forze dell'ordine, che ora stanno portando avanti le indagini per venire a capo di tutte le procedure utilizzate per l'attività illecita.

26/08/2004





        
  



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