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Omicidio cinese: tre arresti

San Benedetto del Tronto | In quarantott'ore sono stati smascherati i responsabili del delitto. Indagini ancora in corso

di Emidio Lattanzi

Un momento della conferenza

L'omicidio di Xu Xuequin, la cittadina cinese rapita a Grottammare la notte del 26 luglio, e trovata cadavere in un tratto del fiume Sieve  a Cavallina di Barberino del Mugello, potrebbe essere avvenuto addirittura al momento della partenza dalla riviera marchigiana.
 
A distanza di quarantotto ore, dal sequestro della giovane donna, i Carabinieri di Ascoli Piceno, San Benedetto e Grottammare, in collaborazione con il ROS, e la Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona, sono riusciti a smascherare i responsabili del rapimento, che ora dovranno rispondere anche dell'accusa di omicidio.
 
Un omicidio efferato, compiuto a sangue freddo, senza un movente plausibile che possa giustificare la brutalità del crimine. In una conferenza stampa presieduta quest'oggi dal Comandante dei Carabinieri di San Benedetto Luigi Delle Grazie, dal vice Comandante della Caserma di Ascoli Piceno, il Maggiore De Pasquale,  dal Maggiore del ROS Giancarlo Scafori, e dal Comandante dei Carabinieri di Grottammare, il Cavalier Cameli, sono state illustrate le vicende legate al sequestro ed al repentino arresto dei responsabili.
 
Intorno alle 01:35, della notte di lunedi, 3 cittadini cinesi, armati ed a volto coperto hanno fatto irruzione nella casa di Lai Jianhua, giovane imprenditore cinese, gestore di due lavanderie. I tre erano in cerca di una forte somma di denaro, la somma degli stipendi che l'imprenditore avrebbe dovuto pagare ai dipendenti nei giorni successivi. Qualcosa è però andato storto, i tre sono riusciti ad appropriarsi soltanto di 5.000 euro.
 
Hanno così deciso di rapire la moglie dell'imprenditore, chiedendo un riscatto di 600.000 euro, ed allontanadosi velocemente dalla zona. La vicinanza dell'abitazione, situata in zona Bore Tesino, al casello autostradale di Grottammare, ha facilitato la fuga dei tre rapitori, mentre Jianhua, che aveva inizialmente tentato un inseguimento, ha deciso di informare le Forze dell'Ordine.
 
Partono immediatamente le ricerche, e nella stessa notte vengono effettuati numerosi sopralluoghi. Compresa la gravità della situazione, i militari allertano anche il ROS; mentre il Reparto Speciale agisce nel settore tecnico, i Carabinieri attuano un puntiglioso lavoro di identificazione del basista, che, sono certi, è introdotto nell'ambiente lavorativo della zona.
 
"Stavamo facendo di tutto per smascherare i rapitori, e recuperare la ragazza viva, è stato davvero un brutto colpo per noi venire a conoscenza, a distanza di poche ore, che la donna era stata ritrovata cadavere – hanno affermato i militari – ma la cosa non ci ha scoraggiato, abbiamo continuato con ancor più foga nel lavoro fino a smascherare i responsabili".
 
E si tratta di Xie Gong Min, arrestato a San Benedetto, e di Liang Yonghui e Ke Xiuzhong, entrambi smascherati dai ROS nelle vicinanze di Viareggio, precisamente nel territorio comunale di Massa Rossa. "Abbiamo individuato il covo dei due cinesi in Toscana – ha spiegato il Maggiore Scafori – e siamo intervenuti mentre a San Benedetto i Carabinieri stavano individuando ed arrestando il basista. Al momento della nostra irruzione nella casa di Viareggio, non hanno opposto alcuna resistenza, anche se uno di loro ha vanamente tentato di disfarsi di alcuni elementi probatori".
 
Tutti e tre i cinesi sono ora nelle case circondariali di Firenze, Prato ed Ancona, con l'accusa, per il primo, di sequestro di persona aggravato dall'omicidio, il cui fermo è stato disposto dal PM di Ancona, dottor Rosario Lionello, per gli altri due per omicidio e sequestro di persona.
 
Le indagini sono ancora in corso, al fine di individuare eventuali altre persone coinvolte nell'agghiacciante vicenda. Tempestivo il lavoro di sinergia portato avanti dagli inquirenti, che nell'arco di poche ore, sono riusciti a penetrare in un ambiente chiuso ed omertoso come quello cinese, riuscendo a venire a capo della vicenda. Unico neo, la morte della giovane, avvenuta in maniera assolutamente imprevedibile, dal momento che, delle tracce di sangue trovate nell'auto dei tre sequestratori, lascerebbero presagire che il delitto sia stato commesso durante il viaggio, o addirittura ancor prima di imboccare il casello autostradale.  

29/07/2004





        
  



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