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Del Moro - Grottammare, è di nuovo amore.

Grottammare | Il difensore torna in biancazzurro dopo le incomprensioni della passata stagione che lo spinsero a lasciare la squadra a Dicembre.

di Stefano Di Benedetto

Il Grottammare riparte da Paolo Del Moro. Dunque, il primo 'pezzo' del nuovo Grottammare è in realtà una vecchia conoscenza da queste parti come testimoniano i quattro anni trascorsi dal difensore in casacca biancazzurra. Quattro campionati belli e vincenti con una sola parentesi negativa, quella della passata stagione quando Del Moro a Natale decise di lasciare a causa di alcune incomprensioni sorte nel periodo più difficile e sfortunato (fra infortuni e squalifiche) dello scorso campionato. Solo un'interruzione, non una rottura. Tant'è che Del Moro ora è pronto con rinnovato entusiasmo a tornare, per il quinto anno consecutivo, in quella che considera la sua 'casa calcistica'.


"Ho risposto con entusiasmo alla chiamata del presidente Pignotti - esordisce Del Moro - che, tra l'altro, ringrazio per l'opportunità che mi sta dando. Sono contento di tornare in una società in cui ho passato alcuni anni importanti, sia dal punto di vista calcistico che da quello umano. Per il mio ritorno a Grottammare è stata determinante la disponibilità di Pignotti e dei suoi collaboratori che non hanno tenuto conto dell'atteggiamento istintivo ed irresponsabile, agli occhi severi del mondo calcistico, che ho avuto nella passata stagione".


A proposito, qual è il motivo che lo scorso anno ti spinse ad andartene a metà dell'opera e, per di più, sbattendo la porta?
"Feci il mio ultimo allenamento il 27 Dicembre, lo ricordo bene. Decisi di mollare perché si era creato un ambiente che non sentivo più mio. Mi spiego. Nella prima fase del campionato per merito di tutti eravamo riusciti a raggiungere un'intesa fisica, mentale e morale davvero unica: cosa questa che ci aveva permesso di raggiungere la vetta della classifica e di finire su alcuni giornali nazionali quale squadra-rivelazione. Poi, è arrivata una serie incredibile e sfortunata di infortuni e squalifiche (anche lunghe come quella di cinque giornate rimediata dal sottoscritto) che hanno fatto nascere delle incomprensioni andando ad intaccare l'armonia e l'unione dello spogliatoio.

"Da quel momento in poi, - continua Del Moro - siamo diventati facili prede sia degli avversari domenicali, sia di quelli appartenenti al mondo calcistico. Tutti eravamo troppo rammaricati di come stavano andando le cose ed ognuno, in buona fede, ha pensato di risolvere singolarmente i problemi della squadra senza rendersi conto che solo ricompattandosi si poteva uscire da quel difficile momento. Non mi riferisco al presidente Pignotti che è stato costretto a prendere delle decisioni anche dolorose, ma a noi giocatori che non siamo riusciti a leggere correttamente la situazione".


Nessun tipo di imbarazzo a tornare insieme dopo l'acceso, a quanto pare, diverbio dello scorso anno?
"Assolutamente no. Con Pignotti ed Aniello c'è da sempre una stima ed un'amicizia che vanno ben al di là del calcio, oltre ad una schiettezza ed una trasparenza tali da poter anche far male. Erano talmente tanti i valori umani e professionali comuni che sapevamo benissimo che, prima o poi, le nostre strade si sarebbero rincontrate".


Dunque, si riparte tutti insieme. Verso quali obiettivi?
"Si può far bene, ne sono convinto. L'importante è far tesoro di quello che ci è successo lo scorso anno: far finta di nulla sarebbe un errore gravissimo. Al contrario, l'esperienza negativa della passata stagione, a mio avviso forte almeno quanto la vittoria di un campionato, può e deve darci la spinta per fare una grande stagione".           

14/07/2004





        
  



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