Il senatore Amedeo Ciccanti (Udc) risponde a Vincenzo Rosini, consigliere della Lega Nord nel Consiglio Comunale di San Benedetto. In una nota diffusa mercoledì 26 novembre, Rosini aveva rivolto tre interrogativi al senatore, nel primo rafforzando la tesi dell'incompatibilità dell'assessore all'urbanistica Sestri ("se è vero che un componente in quota Udc del collegio dei revisori dei conti del Comune di San Benedetto sia o sia mai stato membro di società immobiliare nel cui consiglio d'amministrazione figura anche l'assessore all'urbanistica Leo Sestri), nel secondo avanzando l'idea di una regia occulta dell'Udc nelle vicende in cui sarebbe invischiato anche Sestri ("se la scelta di quel componente il collegio dei revisori sia stato frutto dell'indicazione dei quadri comunali dell'Udc oppure dell'imposizione dall'alto da lui stesso  operata"), nell'ultimo, infine, chiedendo chiarimenti sull'operazione che l'Udc avrebbe compiuto ("quale sia stato l'esito di tale forzatura per l'Udc cittadino e se considera conveniente il rapporto costi/benefici dell'operazione").

Prescindendo dalle scaramucce personali tra i due, le risposte di Ciccanti sono state le seguenti:

"1) non è vero che la dott.ssa Antonietta Brandimarti è socia della Immobiliare a cui si fa riferimento. È  una calunnia come lo è nei confronti dell'assessore Sestri. Con questa cattiveria politica Rosini è uscito allo scoperto come mandante di quella campagna di stampa insulsa e denigratoria nei confronti dell'onesto Sestri. Non pago dell'insuccesso registrato, adesso gira il timone contro l'UDC e la onestissima dott.ssa Brandimarti, che è un esempio di rettitudine umana e professionale, di fronte alla quale Rosini si dovrebbe genuflettere".

"2) non mi sono mai intromesso nelle autonome decisioni del gruppo consiliare Udc di San Benedetto. Ho saputo della elezione della Brandimarte a Presidente dei Revisore dei conti del Comune di San Benedetto dai giornali e a votazione (segreta) avvenuta. L'ho conosciuta successivamente apprezzandone le doti umane e professionali, abbondantemente attestate da amici e conoscenti e da un curriculum di tutto rispetto. Non ho mai imposto dall'alto alcunché essendo la mia una lunga, coerente e specchiata testimonianza politica democratica, che consiglio a chiunque di poter vantare. Non ho mai chiesto i voti per un partito per spenderli poi per un altro, come e' capitato di fare a Rosini. Sono stato sempre sotto le insegne dello scudo crociato dal 1971 e ancora sto lì nella buona e nella cattiva sorte".

"3) non ho mai espresso giudizi denigratori nei confronti della Lega Nord, con la quale sono alleato e nella quale annovero amici e colleghi che stimo e rispetto".

La conclusione di Ciccanti sulle "colorite" sollecitazioni di Rosini è una: "quando uno tira troppo la corda poi si stucca!".