Per tramandare il patrimonio d'ideali e contenuti della migliore tradizione italiana, l'ultimo segretario della Dc Mino Martinazzoli ha consegnato idealmente il testimone a Mastella.
E sabato 22 novembre, alla Sala Umberto di Roma gremita da oltre duemila persone, c'era anche il neo commissario provinciale Gabriella Ceneri pronta a raccoglierlo. L'avvocato, insieme alla professoressa Maria Rosa Petrini, consigliere comunale dell'Udeur al Comune di Montegranaro, hanno contribuito a gettare il seme di Alleanza Popolare (Ap) quale  nuovo Centro politico consacrato da e a Romano Prodi.

Si è trattato di un momento importante, al quale hanno voluto essere presenti, come osservatori e prossimi aderenti, numerosi marchigiani, insieme al gruppo che costituisce il nucleo storico del partito, capitanato dal segretario regionale Giorgio Giombini e seguito da vicino dal coordinatore nazionale on.Maurizio Bertucci. Alleanza Popolare - Udeur  picena è realtà in crescita anche nei consigli comunali, grazie all'adesione dei consiglieri  Postacchini e Perini nel Comune di S.Elpidio a Mare e Petrini a Montegranaro. Il nuovo partito nasce superando l'Udeur pur comprendendolo con la consapevolezza del ruolo strategico all'interno della coalizione di centro sinistra Vede la convergenza di due personalità come Martinazzoli (presidente onorario) e Mastella che vedono nella radice comune le nuove basi per realizzare un sogno.

 Esso prende le mosse dal cristianesimo popolare di Don Sturzo e dall'altezza dei contenuti morotei passando per la lezione di De Gasperi.
 Una sfida complessa, quindi, che risponde all'altrettanto variegata società italiana. E che la personalità politica sambenedettese ha deciso di accettare perché si costruisca anche nella nostra realtà un gruppo di persone capaci di far fruttare un'eredità di valori preziosa.

 "Sperando contro ogni speranza, l'obiettivo che ci si pone è la rinascita di una formazione forte e autorevole.  Per questo chiamo anche da noi a raccolta i "riservisti", ovvero coloro che come li ha definiti il primo di essi, Martinazzoli, vogliono recuperare e far recuperare ai cittadini la fiducia nella politica. Mi affido ad una classe dirigente in grado di realizzare le aspettative e intendo intercettare consensi in quell'area di diffuso disagio che stanno attraversando numerose formazioni politiche soprattutto a destra, area dalla quale provengo".

"Il tutto con la volontà di occupare uno spazio al centro che c'è come è già stato intuito addirittura dal direttore editoriale del Corriere della Sera, Paolo Mieli. Egli in un suo articolo nel quale si chiedeva perché "tornare all'Ulivo quando è il Centro che manca". Ecco, questo è il nostro compito, occupare quello spazio".

"Restaurare il dialogo con la memoria" spiega ancora la Ceneri "è il metodo attraverso il quale si vuole portare a compimento l'opera di realizzare la post democrazia. Essa, come ha spiegato a Roma Martinazzoli è "passata prima per la divisione tra religione e politica, poi si è strutturata con la divisione dei poteri. Oggi è finalmente capace di assumere un volto tramite l'autonomia dell'economia".
 "E, se questo è il quadro di riferimento, i vertici sui quali si  fonda il campanile, simbolo del partito, sono la solidarietà, la pace e il diritto alla personalità. Una triade in grado di costruire vere alleanze di governo che uniscano e non dividano come accade oggi nel panorama di governo attuale".

 "E penso che questo sia possibile visto che tra i nostri obiettivi c'è il "fare secondo coscienza". Oramai" aggiunge Maria Rosa Petrini  " tutti guardiamo oltre l'attuale governo in carica. E vogliamo ricominciare a costruire un progetto dalle macerie morali che esso ha lasciato. E del quale vediamo gli effetti anche nella nostra zona". "Per far questo è necessaria la destrutturazione del bipolarismo ritornando fieri della propria identità di valori ed ideali . Vogliamo lavorare insieme "perché da soli si lascia spazio ai poteri forti ed io credo moltissimo in questo progetto di Centro non nostalgico ma operativo perché oramai va considerata aperta anche da noi la questione. Ci sono molti amici che provano un forte disagio per una politica che dice e non fa. E si sentono orfani di una proposta politica forte e libera. Una proposta che non debba per forza essere "contro" ma sia "per".

"Penso quindi a tutti quei ceti medi che si sono trovati spazzati via dalla forbice tra i ricchi sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri, interlocutori questi privilegiati della nuova formazione. A persone che vogliono rimettere in campo valori, idealità, esperienze e tradizioni tutte fortemente collegate alla storia migliore del nostro Paese".
"Vogliamo intanto" concludono "rimettere insieme tutti coloro che, con buona volontà, intendono spendersi per dare un futuro migliore al Piceno. E siamo convinte che ce la possiamo fare"