L'assessore ai Servizi Socioeducativi, Gabriella Ceneri, continua  a fare la battaglia per mantenere l'incarico, chiarendo che "non è una battaglia per mantenere la poltrona, ma di rispetto della legalità e del ruolo che ricopro. Non si può consentire che fatti di carattere personale influiscano sul funzionamento dell'Amministrazione. Da Roma il partito stesso mi ha consigliato di non dimettermi".         

"Non raccolgo - ha proseguito l'assessore- l'invito a dimettermi del gruppo consiliare. Qui c'è una responsabilità politica all'interno del partito, non nell'Amministrazione, poiché nessuno ha preso posizione per risolvere la controversia. Il mio è un atteggiamento di difesa della legalità, in quanto ci sono aspetti che presentano zone d'ombra. E' un'azione che non ha nulla di politico".

L'assessore ha rigettato i primi quattro capi d'imputazione del partito, dei 21 annunciati, soprattutto quello sull'ex Gil. "Sono stata attaccata -ha continuato- e credo che con me siano state attaccate le famiglie. I bambini hanno bisogno di una struttura ariosa, vicino al mare. E' falso quello che è stato detto su di me a proposito dell'ex Gil: su mia richiesta, l'ing. Laureati del settore LLPP ha detto che non sono mai cominciati i lavori e non c'è nessun parere dell'Asl. Questa accusa sarà portata davanti al giudice, in quanto è diffamazione a mezzo stampa". 

Dopo aver valutato le motivazioni con cui il sindaco Domenico Martinelli ha avviato l'iter per il ritiro delle deleghe, la Ceneri farà ricorso al Tar.