“Addicted” di Paolo Roversi conquista il pubblico al Circolo Nautico
San Benedetto del Tronto | Domenica 23 giugno, nell’ambito della rassegna “Incontri con l’autore”, ospite al Circolo Nautico il giornalista, sceneggiatore e scrittore Paolo Roversi con “Addicted”.
di Elvira Apone
Paolo Roversi
Puntuale, analitica, profonda e articolata l'analisi del libro fatta dall'autrice, sceneggiatrice cine-televisiva e insegnante di Scrittura per il Cinema, Olga Merli, che ha dialogato con l'autore con acume e sagacia, mettendo in evidenza tutti i punti forti e le principali peculiarità di questo thriller psicologico ad alta tensione, in cui i personaggi e le loro "addictions" risultano estremamente credibili e ben legati al contesto sociale.
"Tutti abbiamo delle dipendenze", ha osservato lo scrittore, svelando poi un aneddoto legato al titolo del libro, che secondo lui non avrebbe avuto sul lettore lo stesso impatto se fosse stato in italiano invece che in inglese. E c'è molto in questo libro dell'autore, che viene dal giornalismo ma anche dalla sceneggiatura: ci sono reminiscenze cinematografiche, non sempre volutamente scelte, come ha affermato Roversi, ma talvolta semplicemente frutto di un bagaglio culturale che trova la sua giusta collazione in determinati contesti narrativi; c‘è la sua passione per i romanzi gialli di Agatha Christie, c'è la sua esperienza di sceneggiatore di serie televisive poliziesche e soprattutto ci sono il suo amore per la scrittura e il suo rispetto per il lettore che, come lui stesso ha ammesso, è più intelligente dello scrittore stesso e, specialmente quello dei romanzi gialli, "è molto esigente".
Non bisogna, però, confondere il giallo con il thriller, ha chiaramente spiegato Roversi. La trama del giallo si snoda per lo più intorno a un caso di omicidio, che vede un investigatore alle prese con la scoperta del colpevole attraverso una serie di indizi disseminati tra le pagine del libro, che devono coinvolgere anche il lettore e spingere anche lui a formulare una sua ipotesi di risoluzione del caso. Il thriller, invece, la cui narrazione è generalmente più veloce, è meno incentrato sull'enigma da risolvere perché le vicende sono più focalizzate sugli aspetti psicologici dei protagonisti e sui colpi di scena. Ed è proprio la mente umana, e in particolar modo le sue ossessioni, il tema centrale di questo thriller, che Olga Merli ha definito "necessario", intorno a cui, come ha spiegato Roversi, lui ha costruito trama e personaggi, studiando con cura ogni dettaglio e facendo un lungo lavoro di documentazione sulle dipendenze e sulla possibilità di uscirne. Un libro che, grazie a una sapiente ed equilibrata costruzione psicologica dei personaggi, coinvolge e appassiona, creando nel lettore una forte empatia e permettendo a ciascuno di rivedere se stesso, come in uno specchio rivelatore.
Sette personaggi diversi, dunque, provenienti da contesti emotivi differenti e con altrettante diverse patologie, si ritrovano in una splendida masseria in Puglia, sede della prima di una serie di cliniche progettate per la cura delle dipendenze; un contesto geografico perfetto per accogliere persone "addicted" e fornire loro gli strumenti adatti a curarsi; eppure, seppure tutto sembra andare per il verso giusto, all'improvviso accade qualcosa che sconvolgerà questa apparente quiete e che cambierà il destino di tutti.
Un libro avvincente, come è stato il racconto dell'autore sulla sua genesi e sul suo personale rapporto con la lettura e con la scrittura; una piacevole serata di inizio estate densa di spunti e di interessanti riflessioni, in cui Paolo Roversi ha saputo raccontarsi con onestà, semplicità e schiettezza; un altro appuntamento di grande spessore culturale che ha incuriosito, stimolato e conquistato tutto il pubblico.
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24/06/2019
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