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Antonella Baiocchi si racconta

San Benedetto del Tronto | Intervista ad Antonella Baiocchi, psicoterapeuta e assessore della giunta comunale di San Benedetto del Tronto.

di Elvira Apone

Antonella Baiocchi e Stefano Callipo

 
Psicoterapeuta esperta in criminologia, impegnata da anni nella prevenzione dei drammi e dei conflitti familiari, assessore della giunta comunale di San Benedetto del Tronto, con deleghe alle Pari Opportunità, alle Politiche dell’integrazione e dell’inclusione sociale e alle Politiche per la Pace, Antonella Baiocchi, reduce dalla presentazione del suo ultimo saggio dal titolo “Il rischio Suicidario: verso la promozione del benessere”, ha gentilmente rilasciato un’intervista.

-Hai da poco presentato, al circolo Nautico di San Benedetto del Tronto, il tuo ultimo saggio dal titolo “Il rischio Suicidario: verso la promozione del benessere”, scritto a quattro mani con lo psicologo Stefano Callipo, responsabile del centro romano di Prevenzione e Valutazione del Rischio Suicidario adulto e adolescenziale. Perché un libro sul suicidio?

- Il suicidio è l’apice di una sofferenza psicologica che si protrae da tempo e che non trova sollievo. Ovunque ci sia una situazione di dolore estremo, c’è il pericolo che si arrivi al suicidio, che viene visto come l’ultima opportunità di fuggire da una vita divenuta ormai insopportabile. Ho creduto, quindi, doveroso, come psicoterapeuta, affrontare questo argomento così vicino alla realtà quotidiana. Con il dottor Callipo ci siamo conosciuti a un convegno a Udine e ci siamo reciprocamente stimati; di comune accordo, abbiamo, quindi, deciso di scrivere insieme questo libro. Penso che dalle buone sinergie possano nascere solo grandi cose e sono davvero contenta di aver collaborato con lui, che ritengo un grande professionista.

-Questo libro nasce, quindi, dall’incontro con Stefano Callipo o, più ampiamente, fa parte di un percorso di studi legato anche alle tue pubblicazioni precedenti?

-L’incontro con Callipo è stato decisivo per la sua realizzazione, anche se il mio percorso di studi ha alla base la prevenzione dei drammi estremi; a questo proposito, vorrei ricordare che porto avanti l’equipe "Beatrice anti dramma familiari e passionali", un gruppo di operatori esperti nel settore, attivato in Veneto dal 2002, che si chiama Beatrice con riferimento a Beatrice di Dante perché, come lei ha fatto con il sommo poeta nel suo viaggio in Paradiso, così noi vogliamo indicare la strada a chi ha bisogno di aiuto per uscire da situazioni difficili; in sostanza, mi sono sempre occupata di suicidio durante la mia carriera professionale e ho anche scritto diversi articoli sull’argomento, per cui questo saggio è perfettamente in linea con il mio curriculum professionale.

-Ricordiamo brevemente i tuoi tre saggi precedenti che, inevitabilmente, si collegano a quest’ultimo e sono anche connessi tra loro: “Il segreto della serenità”, “Arrivederci, non addio”, “Autopsia di un amore malato”.

-Sì, questo quarto saggio è una conseguenza coerente e armoniosa dei tre libri precedenti e tutti e quattro hanno come comune denominatore la divulgazione della conoscenza della psiche umana. Il primo, “Il segreto della serenità”, del 2013, vuole gettare le basi per gestire le divergenze relazionali, cosa che si può attuare in tre modi: soddisfacendo le proprie esigenze, creando un buon rapporto con gli altri e risolvendo il problema della paura della morte. Nel secondo libro, “Arrivederci, non addio”, del 2014, cerco, appunto, di fornire gli strumenti per vivere serenamente, per risolvere le divergenze e per affrontare al meglio il traguardo della morte; nel terzo saggio dal titolo “Autopsia di un amore malato”, del 2015, fornisco un quadro sulle cause dell’aggressività, della violenza, della crudeltà che, in un certo senso, possono portare anche al suicidio e, in questo senso, questo quarto libro si lega proprio a quello precedente.

- Come psicoterapeuta, so che ti occupi anche di casi di depressione, attacchi di panico, fobie. Pensi che la depressione, per esempio, possa essere una causa scatenante del desiderio suicidario?

-Il suicidio è collegato alla depressione, nel senso che si può considerare l’epilogo di una sofferenza psicologica intollerabile. Molti pensano al suicidio in maniera logica, razionale, per esempio, come un modo, seppure estremo, di fuggire dal dolore, ma la maggior parte dei suicidi può essere considerato conseguenza di una mancata conoscenza della psiche, cioè di quello che io chiamo “analfabetismo psicologico”. Quando la psiche soffre, i sintomi possono essere di vario tipo (ansia, attacchi di panico, depressione, compulsioni), tutti frutti di una stessa radice che è, appunto, la sofferenza irrisolta della psiche. Quando subiamo una delusione dovuta a una divergenza tra ciò di cui siamo convinti e ciò che, invece, accade in realtà, se la nostra mente è troppo rigida, cioè la nostra convinzione è assoluta, il dolore conseguente alla delusione è direttamente proporzionale al grado di convinzione, quindi, più è alto il grado di convinzione, più intensa è la sofferenza. Avere credenze assolutiste, dette anche “doverizzazioni”, equivale a funzionare con dei “software affetti da virus”, che ci inducono a uno stile di vita controproducente. Per liberarsi da queste distorsioni cognitive è molto importante fare psicoterapia di tipo integrato, che sappia utilizzare al momento giusto le risorse della teoria cognitiva, psicoanalitica e comportamentista. Nella mia pratica clinica, io utilizzo questo approccio integrato.

-Per quanto riguarda, invece, i problemi relazionali, in particolare quelli di coppia, in base alla tua esperienza professionale, quali sono in genere le cause principali della crisi di un rapporto di coppia?

-Sia nella relazione con se stessi che con gli altri, la crisi del rapporto è sempre dovuta a un disagio causato dalla divergenza tra il proprio modello di riferimento e la realtà. Nel caso più specifico della relazione con l’altro, i problemi derivano dall’incapacità di gestire in modo armonioso le divergenze. Questo vale, comunque, non solo nei rapporti di coppia, ma anche in quelli amicali, familiari e così via, in cui si gestiscono le delusioni con modalità prevaricatorie, che, a lungo andare, deteriorano la relazione. La gestione dicotomica delle divergenze non dà spazio a entrambi gli interlocutori e comporta la prevaricazione del debole da parte del più forte; è da questa cattiva gestione delle divergenze che nascono i conflitti relazionali che, in molti casi, possono portare ai drammi estremi come i suicidi, gli omicidi, i suicidi-omicidi.

-A questo proposito, vorrei ricordare che gestisci due sportelli anti-stalking. Ce ne puoi brevemente parlare?

-Sì, sono responsabile dal 2012, per l’associazione “Aprosir”, di due sportelli anti-stalking, uno in provincia di Padova e uno in provincia di Ascoli Piceno. Si tratta di servizi di volontariato che hanno lo scopo di prevenire e fronteggiare la persecuzione all’interno dei rapporti.

-So che ti occupi anche di musicoterapia e di Art therapy. Pensi che la musica, diciamo l’arte in genere, possa aiutare ad affrontare i problemi della psiche?

-Certamente. L’arte, cioè tutto ciò che è armonia, relazione, possibilità di conoscere il valore di se stessi e degli altri può aiutare a rimarginare certe ferite interiori. È fondamentale, però, che queste pratiche vengano effettuate da operatori esperti e sensibili, veramente capaci di sanare le ferite dell’anima e di potenziare i punti di forza delle persone che prendono in carico.

-Per concludere, dato il tuo nuovo incarico di assessore, come pensi di conciliare i tuoi impegni lavorativi con l’attività politica?

-Conciliare il mio lavoro con il mio nuovo ruolo politico non sarà per niente difficile, soprattutto perché ho sempre dedicato, attraverso il volontariato, molto del mio tempo alle persone che vivono in condizioni di disagio e, quindi, continuerò a farlo anche nella mia veste di assessore.

Ringrazio, dunque, la dottoressa Baiocchi per la disponibilità dimostrata e le auguro di continuare a portare avanti  tutti gli obiettivi che, fino ad oggi, hanno contraddistinto il suo lavoro all’insegna della solidarietà e del sostegno alle persone in difficoltà.

30/08/2016





        
  



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