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ZANTE E LA CASA DI UGO FOSCOLO

San Benedetto del Tronto | Foscolo ha dedicato a quest'isola della Grecia un sonetto. La casa dove ha vissuto è stata demolita per fare un museo ma non si sa se dedicato a lui e Alessandra Capasso: «Nessuno più bussa alla casa del Foscolo, il poeta del neo-classicismo europeo».

di Felice Di Maro

casa

Zante è un'isola greca che si trova nel mar Ionio, vicino alle coste del Peloponneso e fa parte dell'arcipelago delle isole Ionie. È molto nota perché quando era ancora sotto dominio veneziano diede i natali al poeta Ugo Foscolo che ha dedicato all'isola il noto sonetto, A Zacinto. È ben conosciuta anche per la famosa Spiaggia del Relitto, lido accessibile solo via mare racchiuso tra due alture e con al centro un relitto mercantile portato lì dalle correnti marine. La spiaggia è la più fotografata di tutta la Grecia e forse del Mar Mediterraneo.

Al largo di Zante inizia l'estremità settentrionale della fossa ellenica che tocca nella fossa Calypso il punto più profondo del Mediterraneo. La città è stata al centro delle note battaglie spartano-ateniesi durante la guerra del Peloponneso: nel 430 a.C. è stata alleata di Atene subendo un attacco dai Spartani. In seguito gli ateniesi la utilizzarono come base navale nella loro spedizione a Pilos. Nel 415 a.C. è stata ancora alleata degli ateniesi nella spedizione in Sicilia ma dopo la guerra del Peloponneso è stata alleata di Sparta (404-373 a.C.).

Nel 1953 è stata colpita da un disastroso terremoto che ha devastato l'intera isola. Solo negli ultimi anni ha goduto di una forte espansione insediativa con continue urbanizzazioni anche per nuovi impianti di accoglienza per i turisti ma mantiene scenari antichi intatti soprattutto nell'entroterra dove non mancano mulattiere e strade sterrate. La maggiore città dell'isola è Zante, capoluogo omonimo dell'isola, chiamato dai greci anche Chora. La città è il porto principale e da sola copre la metà della popolazione complessiva dell'isola. Dal punto di vista amministrativo costituisce un'unità periferica delle Isole Ionie formata dall'unico comune omonimo. Ha un territorio alquanto vario, con pianure fertili nella parte sudorientale dell'isola ed ha anche scogliere lungo le coste occidentali.

Il clima è temperato con abbondanti precipitazioni primaverili e presenta un'intensa vegetazione tanto che Omero la indicò come Fiore di Levante. Le estati sono molto calde con temperature di 43°/45° ma sono anche molto secche e questo non fa avvertire l'afa. I mari che la bagnano sono particolarmente caldi, tanto che nel sud dell'isola l'acqua tocca anche i 30° nei mesi caldi. L'isola non è stabile economicamente e naturalmente il settore dell'agricoltura anche con i vari allevamenti e le varie attività legate al turismo rappresenta il settore base dell'economia dell'isola anche perché poche sono le fabbriche e in prevalenza artigianali. Viene praticata l'attività mineraria con due giacimenti attivi nella parte occidentale dell'isola.

Zante ha dato i natali nel 1778 al poeta italiano Ugo Foscolo (morto a Londra nel 1827) e nel 1798 a Dionysios Solomos, il principale poeta greco moderno autore dell'inno nazionale greco la cui statua adorna la piazza principale della città e l'aeroporto che si trova a ridosso della baia di Laganas è intitolato a lui. Il Foscolo ha dedicato all'isola il sonetto, A Zacinto che è stato pubblicato per la prima volta a Milano nell'aprile 1803 dall'editore Destefanis insieme ad altri undici sonetti e alle odi "A Luigia Pallavicini caduta da cavallo" e "All'amica risanata".

Nello stesso anno, ad agosto, i testi conobbero una ristampa con l'editore meneghino Agnello Nobile con in più il sonetto dedicato al fratello suicida. Finché il Foscolo è stato in vita, il sonetto non ha mai avuto questo titolo ed era conosciuto con l'intera locuzione del primo verso. Fu Francesco Silvio Orlandini nell'edizione postuma curata per Le Monnier nel 1848 ad assegnare un nome alla poesia, divenuta così A Zacinto (nome greco dell'isola di Zante). Ecco il testo:
Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque

Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l'inclito verso di colui che l'acque

cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura.

I temi della patria e delle proprie origini sono evidenti ma sono di rilievo anche le due relazioni: patria natale e patria ideale. E proprio l'idealità della patria è presentata con i miti greci in prevalenza riferiti al tema dell'esilio che penso sia prevalente in quanto è connesso in modo chiaro con la tristezza di non poter mai più rivedere l'isola. L'insieme dei legami con Zante sono documentazioni della nostra storia e la casa dove è vissuto anche. Recentemente Alessandra Capasso ha postato sul sito dell'AICC (Associazione Italiana di Cultura Classica) una notizia veramente da prendere in considerazione. La casa dove Ugo Foscolo ha vissuto è stata demolita per fare un museo ma non si sa se dedicato a lui.
Ecco come la racconta.

« In vacanza nell'isola di Zante, decidiamo di recarci nella capitale per cercare tracce dell'amato Foscolo che celebrò la bellezza dell'isola natia attraverso dei versi rimasti immortali.
Sul posto, tuttavia, quando chiediamo informazioni, la maggior parte degli abitanti sembra non sapere chi fosse e molti, addirittura, ci indirizzano al Cinema "Foscolo" in piazza Solomos nella quale, tra l'altro, stando alla guida turistica, dovrebbe trovarsi una statua dedicata al nostro poeta. Tale piazza, tuttavia, è in pieno rifacimento ed ingombra di ponteggi: riusciamo a scorgervi solo la statua del poeta Solomos che troneggia al centro della piazza.
Decidiamo così di provare a cercare la casa in cui il Foscolo abitava e dove, sempre a quanto si legge nella guida, dovrebbe trovarsi il cenotafio a lui dedicato con la statua dell'angelo piangente.
Dopo aver vagato per un po' tra le varie stradine di Zante, un abitante ci dice che siamo arrivati troppo tardi e non c'è più nulla; tuttavia ci indica la giusta direzione per arrivarci. Decidiamo di seguire le sue indicazioni e, dopo qualche minuto, capiamo il senso delle sue parole. La casa, infatti, è stata demolita e pare che ospiterà un museo (dedicato al Foscolo? Non ci è dato saperlo, anche se speriamo di si).
Non c'è traccia alcuna del cenotafio ma, tuttavia, in maniera quasi fortunosa, riusciamo a scorgere una lastra di marmo che è adagiata in terra, in un angolo, che ricorda la data di nascita e di morte del poeta. Forse sarebbe stato più giusto trovarvi incisa anche una versione in greco moderno della meravigliosa "A Zacinto", in modo tale che gli abitanti di quella splendida isola potessero conoscere lo struggente inno d'amore che il Foscolo ha dedicato alla sua terra natia. La tristezza di quel luogo e il sostanziale disinteresse per il poeta ci hanno fatto capire quanto profetiche fossero le parole del Foscolo che scriveva "o materna mia terra, a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura".
»

L'Autrice ha dato un titolo che abbiamo il dovere di prendere in considerazione: «Nessuno più bussa alla casa del Foscolo, il poeta del neo-classicismo europeo» . Non si tratta di rilanciare sentimenti reconditi verso un poeta che è stato il padre del classicismo moderno ma possiamo assistere senza reagire alla distruzione di presenze storiche sul territorio obiettivamente di rilievo mondiale senza opporre alcuna reazione?

27/09/2015





        
  



5+5=
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