Il mondo ispano americano con le voci di Lila Downs, Nina Pastori e Soledad
San Benedetto del Tronto | Lila Downs, Nina Pastori y Soledad "Raiz"
di
Lila Downs Niña Pastori y Soledad
"Raiz"
Due elementi come comuni denominatori per tre artiste come Lila Downs, Niña Pastori e Soledad. L'intesa derivante dal genere femminile, spesso depositario della tradizione orale nel canto popolare e l'appartenenza al ceppo linguistico spagnolo che rimanda direttamente alle radici di ciascuna artista che vive di luce propria da diverso tempo.
La messicana Lila Downs è un'antropologa figlia di un'artista di cabaret e di un professore universitario di Minneapolis e ha trascorso la vita tra il Minnesota, la California e i luoghi natii costantemente impegnata nella ricerca viscerale nelle tradizioni culturali dei Maya, degli Aztechi e della terra di Oaxaca che identifica da 20 anni nelle sue magnifiche rappresentazioni concertistiche. Niña Pastori (è il nome d'arte di Maria Rosa Garcia Garcia) è figlia della cantante andalusa La Pastori e una delle eredi femminili dell'arte vocale di Camaron de la Isla, il massimo esponente del cante flamenco moderno. Arriva da Cadice ed è stata scoperta da Alejandro Sanz che ne ha curato il lancio artistico nel 1996 ed è una esecutrice di molto repertorio di cantautori ispanici (da Luz Casal ai Manà, da Armando Manzanero a Joan Manuel Serrat) che rielabora nella tipica chiave flamenca. Soledad Pastorutti, detta La Sole, giunge invece da Arequito, nel nord dell'Argentina (provincia di Santa Fè) e da venti anni è una delle protagoniste (è anche attrice) più alte della musica pop di quel paese con varie centinaia di migliaia di copie vendute della sua nutrita discografia e molti riconoscimenti internazionali tra cui il recente premio del pubblico al rinomato festival di Viña del Mar in Cile.
Le tre cantanti hanno composto insieme "La raiz de mi tierra" la canzone che apre questo bel lavoro che raccoglie temi popolarissimi come "La Maza", "Que nadie sepa mi sufrir", "Tierra de luz", "Cumbia del mole", "El dia que me quieras", "Agua de rosas" e infilandoci, stranamente, anche la creola capoverdiana "Sodade" di Cesaria Evora che nulla a che vedere con il mondo ispanico. Con la supervisione e gli arrangiamenti di Paul Cohen, le tre artiste riescono ad amalgamare tutto il repertorio con una forza poetica densa di bellezza frutto di temi popolari purificati da decenni di esecuzioni ed entrati nel repertorio dei più importanti artisti ispanici del Novecento.Con "Raiz" si compie una bella passeggiata tra ritmi e colori, tra bulerìas e tanghi, canzoni ranchere e chacareras, arpe andine e huapangos. E' un caleidoscopio che coinvolge tutto il continente ispanoamericano ma sa conquistare con le sue mille forme e la sua dimensione autenticamente popolare.
Voto 8/10
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10/07/2014
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