La brasiliana Céu canta Bob Marley
San Benedetto del Tronto | Céu "Catch a fire - Ao vivo"
di
Céu
"Catch a fire Ao vivo"
Quando è arrivata sui palcoscenici della musica dieci anni fa, la paulista Céu (cielo in brasiliano), al secolo Maria do Céu Whitaker Poças, era una timida ragazza poco più che ventenne che ha conquistato molti sull'onda di una voce tenera e di composizioni di grande effetto sullo stile di Adriana Calcanhotto. Figlia di un compositore, arrangiatore e musicologo di San Paolo, Céu ha sviluppato un amore viscerale per le origini afro della musica brasiliana cogliendo gli approfondimenti di suo padre e dei suoi studi su Ernesto Nazareth, geniale compositore carioca anticipatore di future mode e grande studioso e autore di maxixe e di choro. Questo forte interessa si è dimostrato, inizialmente, più nel suoi concerti dal vivo che nei suoi dischi.
Sul finire degli anni Dieci sono iniziati ad arrivare ampi riconoscimenti sul suo stile artistico con le nomination al titolo di migliore album dell'anno per "Vagarosa" e "Caravana sereia bloom" i suoi lavori del 2009 e del 2012 nonché per il Grammy Latino dopo la partecipazione ai progetti di "Red Hot + Brasil" e dopo la collaborazione in Usa con Herbie Hancock per il suo magnifico "The imagine project". Una carrriera in forte ascesa che oggi l'artista brasiliana celebra con un omaggio interamente registrato dal vivo e dedicato all'arte del reggae e del suo re, Bob Marley. Il lavoro in realtà non arriva direttamente da Céu, bensì fa parte di un progetto più generale intitolato "73 Rotações", creato e ideato da Radiola Urbana di San Paolo che si prefigge di celebrare 40 anni di musica suonando ex novo interi album celebri di quell'anno, tra cui "Catch a fire" di Marley, appunto, "Dark side of the moon" dei Pink Floyd e altri titoli brasiliani di Secos & Molhados, Nelson Cavaquinho, Caetano Veloso, Jorge Ben e altri.
Registrato a Carnevale di quest'anno "Catch a fire" rilegge il reggae di Marley con una discrezione quasi cantautorale. Céu non cattura l'impeto e l'impatto ritmico che resta solo sulla base come fosse un tappeto sonoro creato da un disk jockey. Recupera dal grande repertorio di Marley un senso di canzone nostalgica che restituisce ai brani una giusta dimensione di chi non vuole imitare pedissequamente l'originale ma cerca di carpirne il senso in un omaggio sentito e diverso. E così riprendono vita le note immortali di canzoni come "Concrete jungle", "Catch a fire", "Stir it up", "No more trouble", "Kinky reggae", "Stop the train", "All day all night", "High tide or low tide" che la voce di Céu rende dolci e intense anche se a tratti troppo monocordi. Bello il lavoro di musicisti come il chitarrista Dustan Gallas e il bassista Lucas Martins che tengono alta la qualità musicale di tutto il lavoro.
Voto 7/10
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08/07/2014
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