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Il viaggio di Nicola Ulisse Alesini

San Benedetto del Tronto | Nicola Alesini "Maria's call"

di

Nicola Alesini

"Maria's call"

Non è semplicissimo entrare nel mondo di Nicola Alesini, sassofonista romano che con "Maria's call" giunge alla sua ventitreesima produzione. La sua storia musicale è ormai monumentale ed è fatta dai più svariati capitoli, di episodi, di proiezioni, di palcoscenici e di percorsi in varie compagnie. Su "Maria's call" l'artista è nudo ed è in una stanza vuota fatta di pareti algide e di pennelli sparsi sul pavimento tra tanti vasi di vernice. Aperti e odorosi di acrilico. Quando i suoi polmoni emettono aria nel suo sax soprano o nel baritono Alesini diventa all'improvviso Zeno Cosini o anche Leopold Bloom, un uomo solo che segna quei muri di strisce di vernice, di colori, di episodi, di pensieri, di immagini, di sconfitte, di sorrisi e di vita.

E il pregevole lavoro espresso in "Maria's call" diventa un "so far", un fino a questo punto dell'esistenza di un uomo che mette tutte insieme le esperienze e i giorni, le storie e i ricordi come in un illuminante "nostos" (come recita il titolo di un suo recente spettacolo). Le note scorrono, tra loops elettronici e respiri d'ottone e diventano parole toccanti come carezze. E' difficile ascoltare discorsi e tradurre in parole il suono di uno strumento ma con Nicola Alesini tutto viene facilitato diventando reale, tanta è la sua capacità di invenzione e di coinvolgimento. E' vero ci sono titoli e sono tanti in questo disco ma nell'ascolto intero i suoni diventano una strada che parte dalla notte, vede la luce e torna di nuovo nel buio. Come la giornata di un Ulisse senza mare che naviga con la mente e trasforma ogni suono in fortissima emozione. Per chi volesse connotazioni di un passato musicale in questi passi felpati di sax ci sono John Surman e Jan Garbarek nelle forme più classiche e meno sperimentali.

E' il sonoro di un film immaginario "mai girato -come dice lo stesso Alesini - amore, tenerezza, rabbia, nostalgia, flusso di coscienza senza parole" che sprofonda nell'azzuro mare amalfitano sfidando il canto delle sirene e inseguendolo ad ogni virata di nave per restare ammaliato e continuare ad ammaliare. E' superlativo il lavoro di Nicola Alesini nel soundscaping (più semplicemente, tappeto sonoro) che sorregge ogni linea melodica del sax. Ad ogni nota di "Maria's call" riemerge un sentimento la cui fotografia e il cui ricordo avvolgono l'ascoltatore proiettandolo in un mondo stupefacente di magnifici colori, per quanto acrilici. E al termine dell'ascolto la stanza è ancora là, sempre vuota e nuda ma le pareti sono scomparse, avvolte dalle mille emozioni di una tavolozza, frantumate dalle migliaia di nuances che nascono da ogni nota di questo sorprendente lavoro di Nicola Alesini.

Voto 9/10

11/05/2014





        
  



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