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Il Brasile di Mariana Da Cruz

San Benedetto del Tronto | Da Cruz "Disco e progresso"

di

Da Cruz

"Disco e progresso"

Un giro di basso à la Bernard Edwards e graffiate di chitarra à la Nile Rodgers è la cifra stilistica di "Bola da discoteca" il brano di apertura di "Disco e progresso" quarto lavoro dei Da Cruz formazione svizzera ma brasiliana di estrazione che vive sulle notevoli corde vocali e sulla fisicità di Mariana Da Cruz, ragazza paulista figlia di un cuoco e di una raccoglitrice di cotone. Innamorata della canzone popolare, Mariana ha imparato tutto il repertorio del samba e della bossa nova dalla voce di sua madre ("la mia radio personale di quando ero bambina").  Di carattere irrequieto Mariana Da Cruz se ne andò presto di casa e a 17 anni era già insegnante di canto a San Paolo prima di emigrare a Lisbona. Fu proprio in un pub irlandese della capitale lusitana che si imbatté in Ane Hebeisen, in arte Ane H, produttrice e musicista della formazione svizzera dei Swamp Terrorists, in tournée in Portogallo che grazie alla conoscenza con Jorge Ben era molto affascinata dalla musica brasiliana. Dall'amicizia nacque l'idea del trasferimento a Berna per dare vita alla formazione dei Da Cruz.

Con l'adesione del chitarrista Oliver Husmann (è suo lo stile che rimanda alle sonorità anni Settanta degli Chic) il gruppo si formò poco meno di dieci anni e, a tutt'oggi, ha prodotto quattro dischi di notevole fattura. "Disco e progresso" oggi rappresenta un perfetto compendio di uno stile complesso che mette insieme un pop di notevole fattura grazie a un collettivo ben amalgamato basato su quattro elementi base a cui si aggiungono due eccellenti fiatisti come Nik Hurny alla tromba e Marc Stucki al sax che incalzano alla perfezione la possente e creativa ritmica del batterista Pit Lee. Data la multiculturalità del gruppo il sound dei Da Cruz è complesso e, con samba e bossa nova, mette insieme l'afro beat e l'elettronica, lo scratch e il reggae, il funk e l'hip hop, la dance a cavallo degli anni 70/80 e il più elegante urban dance che si conosca in un perfetto e moderno mix che colpisce dal primo ascolto di questo doppio disco di pregevole fattura.

Lo possente forza vocale di Mariana Da Cruz trascina tutto il lavoro che è suddiviso in una parte più dark e in una più ribelle. In fondo Mariana è figlia del suo tempo ed esponente di una generazione disincantata che vive quotidianamente le contraddizioni di un paese come il Brasile che ha promesso molto al mondo giovanile ma ha mantenuto poco creando disagi e malessere.

Voto 8/10

30/04/2014





        
  



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