ERIC CLAPTON & FRIENDS

Crossroad Guitar Festival

E' stato proprio Eric Clapton, dopo i lunghi anni di lotta contro la dipendenza da droga e alcool, a patrocinare e a fondare con Richard Conte un centro per la cura e la disintossicazione ad Antigua nelle Bahamas. E' nato così il centro Crossroads che ha accolto tra le sue mura centinaia di persone aiutandole sulla lunga strada verso la guarigione.

Da eccellente chitarrista qual è e da potente medium nel mondo del rock, Clapton ha creato, da qualche anno, anche un grande festival di chitarre i cui proventi sono destinati al mantenimento del centro. Il doppio disco e dvd dell'ultima edizione arriva a celebrare proprio le due fantastiche serate del Madison Square Garden del 12 e 13 aprile scorso alle quali hanno preso parte una trentina di celebrità del rock e del blues con la sponsorizzazioni di Martin, Fender e Gibson, vale a dire dei tre marchi più famosi dello strumento che ha caratterizzato da sempre la storia del rock.

Con l'apertura del festival affidata allo stesso Clapton (che fa la parte del leone) e al suo classico "Tears in heaven", composta in onore del suo piccolo Conor volato giù dalla finestra e fino alla chiusura di "High time we went" di Joe Cocker cantata e suonata da tutti per celebrare la due giorni chitarristica si sono avvicendati mostri sacri come Keith Richards, Jeff Beck, Taj Mahal, Robbie Robertson, Robert Cray, Albert Lee, Buddy Guy, la Allman Brothers Band, Earl Klugh, Los Lobos, Booket T. con Steve Cropper, Gary Clark e onesti comprimari come Andy Fairweather Low,Vince Gill, John Mayer, Jimmy Vaughan, Sonny Landreth (bellissima la sua "Next of kindred spirit", Doyle Bramhall II (con la sua effervescente "Bullet and a target"), Kurt Rosenwinkel. Appassionante la versione di "Don't let me down" dei Beatles eseguita da John Mayer con Keith Urban ed esaltanti i lunghi momenti affidati agli Allman Brothers ("Why does love got to be so sad" e "Whipping post", vere e proprie cavalcate di chitarre). Originali le lettura blues di "Save the last dance for me" di Blake Mills e "The needle and the damage down" di Neil Young fatta da Allman, Haynes e Trucks che si ripetono in "Midnight rider".

Potente l'omaggio agli Stones di "Tumbling dice" con Vince Gill, Albert Lee e Keith Urban. Il blues più puro è affidato alla chitarra e alle corde vocali di Taj Mahal mentre Gary Clark Jr. si produce in una interminabile, accattivante e perfetta "When my train pulls in" (uno dei vertici delle due serate) cui risponde nel finale la manolenta di Eric con "Got to get better in a little way". Ovviamente si mettono in luce i vecchi leoni Jeff Beck ("Going down" di Don Nix e l'irlandese "Mna Na Heireann", la magica ballata gaelica "Donne d'Irlanda" del maestro Sean O Riada). Per la conclusione si affiancano a Clapton Keith Richards (magica la versione di "Key to the highway" di Big Bill Broonzy), Robbie Robertson (con omaggio al Dylan di "I shall be released") e Andy Fairweather Low ("Gin house blues"). Tutti classici del blues ai quali il padrone di casa Clapton, tutto da solo, risponde con "Crossroads" di Robert Johnson e in finale "Sunshine of your love" composta nel 1967 con i suoi amici Cream.

Per chi ama il suono della chitarra tutto questo è un vero e proprio lavoro di studio oltre che di piacere infinito.

Voto 8/10