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Così parlò ZARATHUSTRA: nuove prospettive di realtà

Grottammare | Questo libro di F. Nietzsche rappresenta da sempre il suo capolavoro.

di Martina Marini

F. Nietzsche

Siamo difronte ad un libro molto complesso e difficile denso di significati e allegorie che le fanno da padroni e che circondano tutta l’opera lasciandola emergere in un alone di mistero.

“Non è un libro per tutti” dice bene lo stesso autore, infatti non tutti riescono a cogliere quello che è il senso dello stesso che appare come un libro scollegato che utilizza delle figure così per descrivere qualcosa che ad una prima lettura non si riescono a cogliere veramente ma bisogna andare più in profondità per arrivare al vero senso delle stesse e al motivo per cui l’autore ha voluto servirsene nel suo racconto.

L’opera contiene tutta quella che è la dottrina nietzschiana e tutti quelli che sono i concetti chiave per accedere alla stessa.

Una filosofia la sua molto complessa che è racchiusa proprio nella figura di Zarathustra, il personaggio del racconto che vive attimi alternati di solitudine e tramonto e di ritorno in quello che è il popolo.

Questo andirivieni continuo di questa figura così sospetta e strana, racchiude quello che è il vero senso del filosofare di Nietzsche, ossia la dottrina dell’eterno ritorno dell’uguale che porta con se anche quella che è la dottrina della volontà di potenza e dell’idea che nel mondo vi sia una dimensione apollinea e una dionisiaca e che la seconda sia nascosta dalla prima solo per poter creare ordine e valori che però con l’avvento della profezia di Zarathustra vengono meno, anzi vengono del tutto trasvalutati per la creazione di nuovi valori dettati da quella che è la volontà stessa del soggetto.

Quest’ultimi finiscono per sovvertire talmente tanto la realtà che si finisce per creare un nuovo mondo.

L’avvento di questa nuova realtà è rappresentata  dal filosofo dalla figura del Superuomo che in quest’opera viene solo annunciato ma che ancora non c’è.

Tale libro dunque è carico di pathos e ci invita a riflettere su quelli che sono i valori e su come l’uomo stesso abbia bisogno, nella sua vita di solitudine e tramonti continui per poter approdare alla verità delle cose e di sé.

 

09/12/2013





        
  



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