La cerimonia, cui parteciparono eminenti  personalità del mondo civile, religioso e militare, vide l'intervento entusiastico della popolazione che  affollò il braccio del molo per condividere un momento celebrativo davvero importante.  Quel monumento, infatti, arricchiva la città di un'opera artistica molto bella  realizzata dal maestro  Mario Lupo, ma soprattutto diffondeva un messaggio alto indirizzato ai giovani: il valore dell'impegno personale  al fine di sviluppare le proprie potenzialità  affrancandosi dai condizionamenti negativi per conquistare  la libertà materiale e spirituale.

Il messaggio, non certo casuale e astratto, cadeva in un periodo molto problematico per la nostra città, coinvolta a suo modo nel clima dei cosiddetti anni di piombo  che diffondevano anche tra i nostri giovani i rischi della violenza e della droga. A quel travaglio epocale fanno riferimento le parole pronunciate e scritte, tra gli altri, dal vescovo Mons. Giuseppe Chiaretti, che vogliamo di nuovo indirizzare alla gioventù oggi assediata da altri problemi, i quali però ugualmente  richiedono da parte loro impegno strenuo e capacità di guardare avanti senza lasciarsi adescare da subdole mistificazioni.

Sabato 14 maggio, alle ore 18, il Circolo dei Sambenedettesi, accogliendo l'invito dell'Assessorato alla cultura,  dà appuntamento ai cittadini presso il Museo della Civiltà del Mare per rappresentare in immagini e parole le fasi di una ideazione ed elaborazione progettuale che oggi, a 25 anni di distanza, mantiene intatto il proprio valore materiale e simbolico.

Dopo una visita guidata al Museo del Mare, come preludio alla Notte dei  Musei che avrà luogo appunto tra il 14 e il 15 maggio, saranno proposti percorsi fotografici e letture a tema che daranno sostanza evocativa e contributi  di riflessione all'evento dedicato a "Il gabbiano Jonathan e il significato di un simbolo".