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Uguale e contrario. La cultura dell’ incontro

San Benedetto del Tronto | La diversità protagonista del messaggio culturale al Concordia e all’Auditorium, per superare lo scontro. Con l’amore, unico linguaggio universale.

di Martina Oddi

Isabella Bossi Fedrigotti

Mercoledì sera San Benedetto offriva due eventi di sicuro fascino, che gli intenditori non si sono lasciati scappare. Al Concordia, per la rassegna "Sotto a chi danza! tracce di danza d'autore dalle Marche", organizzato dall'assessorato alle politiche culturali del Comune di San Benedetto e dall'AMAT, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Marche, i protagonisti erano i performer e coreografi Giulio D'Anna con "Bloody Body Blah" e Alessandro Sciarroni con "Lucky Star".

Due opere contemporanee, sperimentali e ipnotiche per i tanti giovani che riempivano il teatro. L'amore dell'uguale, creduto diverso, che si esaspera e si infrange, per poi riscoprirsi uguale e perduto nella sua semplice simmetria. Lucky Star è la favola moderna dell'incontro, ispirato dal dramma Shakespeariano delle anime amanti, uguali e contrarie, destinate alla sofferenza. Alessandro Sciarroni affida il messaggio a Marco e Roberto Tarquini - gli interpreti del suo testo ritmico, quasi privo di parole. Giulio D'Anna, in Bloody Body Blah porta sul palco il dramma, l'ironia, il desiderio dei sentimenti umani, di quell'amore che si consuma nella sofferenza comune a tutti.

Sull'altra riva dell'Albula invece, agli incontri con l'Autore voluti da Mimmo Minuto e dall'Assessore Sorge, Isabella Fedrigotti, la penna culturale del Corriere della Sera, spiegava con coinvolgente umanità la storia vista al contrario dagli antieroi. Come il suo bisnonno, nel romanzo epistolare "Amore mio Uccidi Garibaldi", fresco di ristampa in occasione del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia.

Calarsi nei panni dell'altro e guardare con gli occhi di chi era dall'altra parte. Questo il senso di una rilettura romanzata dell'autrice dello scambio di lettere tra gli avi amanti, fedeli all'impero nella più classica tradizione asburgica.

Uno sguardo oltre la diversità, per riscoprire le stesse gioie e gli stessi dolori, le speranze comuni anche se di segno opposto, la fede di una generazione e i ricorsi della storia, che torna a spargere sempre lo stesso sangue. Per superare le barriere della diversità, trovando dietro solo uomini.

07/04/2011





        
  



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