Internet è una scorciatoia che ci consente di interagire con le informazioni e con le persone deformando la realtà. Nei favolosi anni ottanta, quando questo mezzo di comunicazione era ancora uno sconosciuto, eravamo incoraggiati ad alimentare il focolare delle nostre relazioni in maniera del tutto naturale e spontanea. Con l'avvento di internet e dei social network, il reticolo delle relazioni umane è imploso in uno spazio confinato tra quattro mura.

Il contatto indiretto tra gli utenti che comunicano virtualmente provoca un'alterazione della realtà che non è fatta di uomini e donne che si incontrano, ma di utenti che chattano. Il contatto diretto è ridotto a causa di questo sentiero chiamato internet e la completezza che si celava dietro sorrisi di complicità, diventa l'emoticon di un sorriso.

La metropoli virtuale autorizza l'isolamento a scapito di un deterioramento dei legami autentici tra le persone. Face book è l'esempio più rappresentativo della trasformazione a cui assistiamo. Si richiede virtualmente un'amicizia e si mantiene il contatto con gli utenti chattando e condividendo informazioni. Lo spazio virtuale che slega i soggetti diventa collegamento ma non relazione.

Le parole si appiattiscono sul monitor del computer e diventano semplici vocaboli che non soddisfano il bisogno emotivo di vicinanza. Non ti riempiono come un abbraccio, non ti saturano della stessa emozione generata da un sorriso, non ti coinvolgono come uno sguardo di complicità. Le emozioni virtuali sono un rimedio palliativo, perciò assumetele a piccole dosi perché l'amicizia e l'amore virtuale si depositano sul monitor abbattendo le barriere spazio-temporali generando un progressivo allontanamento dalla realtà della vita quotidiana.

I social network alimentano il focolare delle amicizie, ma è indispensabile nutrire il faccia a faccia evitando l'espediente del computer. Abbracciate la vita in maniera naturale e completa, non allontanatevi dalla realtà, non accantonate i sorrisi insieme alla raccolta differenziata, non desertificate le vostre emozioni sul monitor. Condividete il contatto umano e diretto, questo è il mio consiglio.