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Il monumentale polittico di San Domenico di Recanati in restauro dal vivo grazie ad Enel

Roma | Scuderie del Quirinale: ha aperto mercoledì 2 marzo la grande mostra dedicata a Lorenzo Lotto curata da Giovanni Carlo Federico Villa; 56 i dipinti in esposizione per contemplare tutta la produzione di questo straordinario artista.

Proprio in quella Roma che cinque secoli fa non fu in grado di capirlo ritorna: dalle opere devozionali alle grandi pale d'altare, in molti casi per la prima volta presentate in una mostra, alle opere di carattere profano, ai famosi ritratti alcuni dei quali mai esposti prima in Italia e provenienti dai grandi musei internazionali come le collezioni della Regina Elisabetta d'Inghilterra, il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Londra, la Gemaldegalerie di Berlino, solo per citarne alcuni.

La maggior parte delle opere in mostra proviene però dal nostro Paese e più specificatamente da Marche, Lombardia e Veneto i tre luoghi dove il grande maestro ha vissuto la personale e straordinaria vicenda pittorica. Proprio in virtù di queste provenienze la Regione Marche nell'ottica di valorizzazione del proprio territorio ha deciso di finanziare le indagini diagnostiche su tutte le opere marchigiane di Lorenzo Lotto.

In vista dunque della realizzazione della mostra, a partire dal 2008, è stata condotta una approfondita campagna di indagini scientifiche, che ha messo in luce una situazione di grave sofferenza di numerose opere di Lotto tra cui il monumentale polittico di san Domenico conservato a Recanati, che si presentava completamente virato nei colori a causa di antichi restauri e divorato dai tarli.

Il polittico di san Domenico, opera tra le più significative dell'artista che gli valse l' opportunità di essere chiamato a Roma da papa Giulio II per il cantiere dei Palazzi Vaticani, sarà quindi oggetto di un approfondito intervento di recupero grazie al prezioso supporto di Enel che da sempre contribuisce alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese attraverso interventi di illuminazione artistica, progetti di restauro e attività mirate di comunicazione.

La grande novità sta però nel fatto che, per tutta la durata dell'esposizione, sarà allestito uno spettacolare cantiere di restauro dal vivo, direttamente in mostra per la ripulitura della cimasa del polittico; sarà così possibile osservare "in diretta" le complesse operazioni di recupero e rinascita del pezzo che, dopo cinquecento anni, verrà restituita al suo originale splendore. Sarà inoltre possibile approfondire la tematica attraverso postazioni interattive, arricchite da contenuti multimediali, poste in prossimità del laboratorio. Il restauro delle restanti tavole del polittico proseguirà, a mostra conclusa, presso i laboratori della Cooperativa Beni Culturali di Spoleto incaricata dalla Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici delle Marche.

Il laboratorio di restauro è allestito al termine del percorso espositivo ed è attivo in mostra da sabato 5 marzo con i seguenti orari: martedì-sabato 10.00-13.00 e 14.00-17.00

Immagini, video e approfondimenti su www.scuderiequirinale.it e www.lorenzolotto.info

Il Politico di San Domenico: In data 17 giugno 1506 i frati del convento di san Domenico in Recanati domandano un con¬tributo al Comune per il pagamento di una "cona", una pala d'alto prezzo da affidarsi al maestro Lorenzo Lotto, veneto. Lotto giungerà a Recanati tre giorni dopo per stipulare il contratto con i frati di san Domenico inaugurando un rapporto con l'ordine che durerà tutta la vita: si determina la misura del dipinto, e il prezzo, fissato in 700 fiorini.

Oltre al pattuito, i frati daranno vitto e alloggio al pittore e ad un suo aiuto ospitandoli nel convento. E qui, dal principio dell'autunno 1506, Lotto lavorerà alla gran macchina d'altare, plausibilmente compiuta entro il 15 giugno 1508, per le celebrazioni del patrono di Recanati o, al più tardi, per il 4 agosto, in tempo per la festa di san Domenico.

L'ancona, composta da sei tavole, era originariamente completata da una predella descritta da Vasari (1568) - il polittico è l'opera cui l'aretino dà il maggior risalto nella breve biografia dedicata a Lotto nelle Vite - come "di figure piccole e cosa rara" strutturata in tre scomparti raffiguranti, al centro, Il transito della Santa Casa da Nazareth a Loreto, i laterali Un miracolo di san Pietro martire (olio su tavola, 24x61 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum come prima edita e poi riconosciuta da Venturi 1926; 1929) e Il papa Onorio che conferma la Regola dei Domenicani.

Una serie di espliciti riferimenti lauretani e allusioni alle glorie cittadine che, insieme alla fedeltà di Recanati allo Stato della Chiesa, voleva sottolineare la situazione di disagio creatasi con la separazione del santuario dalla diocesi recanatese.

Vasta e complessa l'impresa, solenne e impressionante quando la si osservi dal vero: stupefacente per l'occhio che continua ad esplorare meravigliato i particolari dettagliatissimi, le minuzie che Lotto dipinge con assoluta precisione. La divisione in scomparti - un uso già un poco pro¬vinciale - permette di realizzare una struttura spaziale articolata per volumi lucidi e de¬finiti dalla luce, che entra da destra e conferisce unità all'architettura monumentale ove santi compongono una piramide prospettica.

Ma la vera novi¬tà del polittico sembra essere il fatto che il grup¬po dei santi non è raccolto in una meditazione sul divino, ma rappresentato in un istante del tempo eterno, che sintetizza tutto il passato dell'ordine domenicano a Recanati. L'indagine puntuale rivela come il pittore abbia saputo e voluto cogliere un'istantanea mentale, movendo un'iconografia quanto mai complessa.

Dunque riuscendo in quel miracolo della pittura sacra dell'Occidente che consiste nel coniugare l'attimo con l'eterno, dopo aver realizzato la fusione fra lo spazio infinito della terza dimensione e la piatta bidimensionalità del supporto. L'istante eterno è colto con estrema naturalità psicologica e fisica, è indagato con il gusto e il piacere di un'immediata e totale partecipazione: è la com-mossa animazione di un colloquio divino, insieme intimo e domestico.

Il Polittico è opera di svolta che chiude la prima stagione dell'arte di Lotto, l'impegno a Recanati manterrà le sue premesse favorendone l'approdo, probabilmente già nell'autunno del 1508 e comunque ben prima di quel 7 marzo 1509 in cui riceve un pagamento di cento ducati, nel gran cantiere degli appartamenti papali in Vaticano e in particolare in quella che diverrà la Stanza di Eliodoro. Accanto a Raffaello e a un Michelangelo impegnato nel decoro della volta della Sistina.

05/03/2011





        
  



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