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Vola basso il Polo bibliotecario del Piceno

San Benedetto del Tronto | A San Benedetto del Tronto l'Associazione Italiana Biblioteche ha presentato il libro di Anna Galluzzi "Biblioteche per la città". Una Tavola Rotonda ha messo in evidenza che i processi correnti della ricerca scientifica interessano poco. Perché?

di Felice Di Maro

Biblioteca

Ai convegni dei bibliotecari non bisogna solo partecipare ma come utente si deve anche contribuire e in senso critico s'intende. Il libro, edito da Carocci, che è stato presentato lunedì 25 maggio presso l'Auditorium comunale di San Benedetto del Tronto, farà certamente discutere in quanto le trasformazioni delle città in metropoli che in Italia sono in continua evoluzione pongono problemi in quei territori che non hanno né parametri demografici significativi e né tanto meno possibilità di sviluppo economico.

Virginia Gentilizi della Biblioteca Sala Borsa di Bologna ha ben fatto cogliere quale sarà il ruolo della Biblioteca in futuro. Ha trattato quelle che saranno le conseguenze sociali già in parte evidenziate nella città di Bologna. Bisogna tener conto che i processi di urbanizzazione sono totali ma le funzioni del sapere e della conoscenza con tutti i gradi di approccio hanno nella biblioteca il luogo fisico naturale.

Il Piceno di certo non fa eccezione rispetto a Bologna. Le biblioteche comunali anche se hanno una vita breve rispetto alle città metropoli come Bologna sono frequentate e offrono servizi importanti e di prima necessità per la fruizione delle famiglie in ristrettezze economiche.

Al riguardo si salutano con piacere le relazioni di Barbara Domini, Biblioteca comunale di San Benedetto del Tronto, Valentina Curzi, referente della Biblioteca comunale di Cupra Marittima, Maria Pia Prevignano, Biblioteca Provinciale "Ugo Toria" di Ascoli Piceno, e di Franco Loira, Direttore della Biblioteca Civica "Gino Pieri" di Porto San Giorgio.

Hanno animato una Tavola Rotonda tanto stimolante quanto spia delle tendenze in atto. Tendenze in atto che offrono raffinati livelli di fruizione dei servizi bibliotecari ma denotano che manca la carica per decollare in alto. Il Polo bibliotecario del Piceno vola basso. Perché?

Roberta Spinelli, Direttore della Biblioteca "Giuseppe Lesca" di San Benedetto del Tronto, che ha svolto funzioni di moderatore, affronta il tema degli obiettivi del sistema bibliotecario italiano e delle aspettative dell'utenza.

Siamo o non siamo all'interno di una crisi economica? Non solo l'attuale fase economica è dura e con problemi di spesa alimentare, mentre era in corso il convegno a pochi metri e fuori della sala i lavoratori della Multiservizi protestavano contro l'Amministrazione comunale per l'annuncio di 4 licenziamenti.

Cultura per che cosa? Naturalmente vanno bene tutte le iniziative per i giovani e i ragazzi ma non basta. I processi correnti della scienza non sono all'attenzione della ricerca bibliotecaria. L'Innovazione tecnologica che rappresenta il problema reale delle imprese è sconosciuta sia come processo culturale in continua evoluzione e sia come ricerca verso un equilibrio socioeconomico compreso quello ecosostenibile. In pratica si naviga a vista senza strategie e con programmi di breve periodo.

La conoscenza degli atti che determinano l'acquisizione dei risultati delle ricerche scientifiche non deve avvenire. Non bisogna intercettare niente. Saranno proprio quei giovani e ragazzi che si dice di voler far crescere che non saranno investi dai fenomeni correnti di pubblicazioni scientifiche e quant'altro.

Sarà strano ma forse il bibliotecario del futuro potrà anche non essere un letterato o un artista ma deve quanto meno saper misurare la distanza tra aspettative dell'utenza e ciò che occorre per lo sviluppo continuo dei processi culturali sul territorio. Processi culturali che debbono essere sempre connessi a quelli di sviluppo economico. Crescita e decrescita non sono scindibili se si vuole cogliere l'insieme dei fenomeni dell'attuale crisi economica e finanziaria.

Sia chiaro! Il problema principale è quello che le risorse economiche non sono sufficienti. Le famiglie debbono essere aiutate! Quindi i processi scientifici debbono stare all'attenzione dell'operatore culturale che come bibliotecario ne rappresenta la funzione recondita anche del ricercatore. Se non si opera con un colpo di ali tutto resta a livello zero o più o meno. La professionalità è un continuo aggiornamento e quasi mai cammina su un tappeto di rose.

La Tavola ha marcato una distanza notevole anche in relazione all'Università che ha problemi per suo conto. Oggi è un insieme di oligarchie attente solo ai processi scientifici dettati dai poteri forti. La mancanza di fondi governativi alla fine penalizzerà proprio quelli che non potranno più pagare le rette e quant'altro.

Cosa fa oggi il Polo Bibliotecario del Piceno a San Benedetto del Tronto? Niente è la risposta. Ma cosa farà domani? Chiaramente sono uno studioso e ho il dovere di essere ottimista. L'età media dei bibliotecari del Piceno è bassa. Tutti hanno capacità e titoli di studio adeguati a svolgere le funzioni ordinario del loro lavoro. Peraltro hanno un entusiasmo professionale da fare invidia e le motivazioni sono veramente alte. Avranno la forza di fare un colpo d'ala per decollare verso nuovi orizzonti di ricerca?

Penso che ce la metteranno tutta, ne sono convinto. La regola è che dovranno essere uniti e considerare che la loro è una missione. Purtroppo l'Italia è un paese piccolo rispetto a stati che hanno risorse per finanziare la formazione e la ricerca. La ricerca scientifica e parlo di quella di base si presenta con pubblicazioni continue.

Il Polo bibliotecario del Piceno deve cercare di acquisirle o quanto meno di conoscerne l'importanza. Come? Premesso che le risorse sono quelle che sono. Dobbiamo raffinare insieme, utenti e bibliotecari, le conoscenze dei metodi per le ricerche bibliografiche. La ricerca non si deve mai fermare.

26/05/2009





        
  



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