Il corso di alta formazione è il frutto di una ormai consolidata collaborazione tra l'Amministrazione Comunale di Montefiore dell'Aso - Assessorato alla Cultura, l'Università Politecnica delle Marche Facoltà di Economia "G. Fuà", la Provincia di Ascoli Piceno - Assessorato alla Cultura e la rete museipiceni.

Questo nuovo ciclo di seminari attorno alle economie del cinema intende proseguire e sviluppare la riflessione sulla complessità della macchina cinematografica nei suoi aspetti artistici, simbolici ma anche organizzativi e produttivi.
L'Amministrazione comunale dedica il corso del 2008 alla Poesia, chiedendo una riflessione su questo tema ai cinque relatori ospiti dell'anno.

Apre il corso il giornalista Antonio Attorre con "Chateau Lumière: emozioni poetiche e sensorialità". Seguirà il 3 aprile lo sceneggiatore Sandro Petraglia con "Poetica del Cinema Italiano". L'11 aprile è di scena Angelo Barbagallo, produttore cinematografico, amministratore della Sacher Film, con "Economie e Pensiero del Cinema nel XX secolo". Il 17 aprile incontreremo il direttore della fotografia Luca Bigazzi con "Immagini Poetiche nel Cinema Italiano". Ultimo appuntamento in programma il 24 aprile è con "La Poesia del Paesaggio" di Giancarlo Basili, curatore del corso e autore delle scene esposte all'interno del Polo museale di San Francesco nel Centro di Documentazione Scenografica.

Attraverso le testimonianze dei suddetti autorevoli protagonisti, i cinque incontri offriranno una visione articolata dei diversi momenti e delle diverse professionalità che contribuiscono alla costruzione dello spettacolo cinematografico, e che spesso vengono trascurati dai riflettori dello starsystem. Il luogo che ospita i seminari, il Polo Museale di Montefiore, è particolarmente congeniale alla riflessione su queste tematiche, e merita l'attenzione non solo degli studenti di Economia delle sedi di Ancona e San Benedetto, ai quali il ciclo di incontri si rivolge prioritariamente, ma anche degli appassionati di cinema in generale. Di quanti, in particolari, vivono la passione cinefila come un modo -così la intendeva Truffaut -di "entrare nel mondo" e non di allontanarsene