Le massime autorità civili e militari del territorio e le rappresentanze dell'ANPI e delle associazioni combattentistiche e d'arma hanno ricordato stamane con una cerimonia i fatti eroici del 1943 che valsero alla città di Ascoli e alla Provincia la medaglia d'oro al valor militare.

Si sono in particolare celebrati gli episodi delle Casermette (dove il 12 settembre, per contrastare l'arrivo dei tedeschi, ci fu un conflitto a fuoco con diverse decine di feriti e caduti da entrambe le parti e l'intera colonna tedesca si arrese) e di S. Marco (dove il 3 ottobre i tedeschi attaccarono una banda partigiana costituita da militari, civili, ex prigionieri alleati fuggiti dai campi di concentramento in una battaglia al termine della quale molti ascolani morirono, altri furono costretti a fuggire e 16 uomini furono fucilati per rappresaglia).

Alla presenza dei picchetti delle forze armate, dei labari e dei gonfaloni delle istituzioni, sono state deposte corone di alloro davanti alla targa posta sulla facciata di Palazzo San Filippo che ricorda quel sacrificio, al monumento ai caduti di Piazza Roma e infine al sacrario di San Marco.

"Credo che oggi più che mai, in una società che sembra aver smarrito il senso della collettività, del lavorare per il bene comune - ha dichiarato il presidente della Provincia Massimo Rossi che ha partecipato alla cerimonia - sia d'esempio la storia bella e tragica di quei militari e quei civili, ma direi semplicemente di quei cittadini italiani che, 64 anni fa, salirono in montagna e, consapevoli del rischio mortale a cui si sottoponevano, decisero di darsi da fare in prima persona per far sì che i loro figli vivessero in un mondo libero e democratico".