Osserviamo che con insistenza si intende procedere all'istituzione di un Parco Marino così come previsto da due leggi nazionali: Disposizioni per la difesa del mare (n. 979 del 31 dicembre 1982) e Legge quadro sulle aree protette (n. 394 del 6 dicembre 1991), le cui finalità sono sia di tutela degli ambienti e delle risorse del mare, sia di promozione e valorizzazione delle attività economiche locali, purché compatibili con la rilevanza naturalistica e paesaggistica dell'area.

Un'importante causa dell'inquinamento delle acque dolci sono gli scarichi di materiale organico. La decomposizione di sostanze organiche consuma l'ossigeno contenuto nell'acqua, a volte fino a far morire i pesci dei fiumi; inoltre può provocare l'eutrofizzazione delle acque.

Una nobile iniziativa quella dell'istituzione del parco marino, che, però, non può tralasciare importanti presupposti attuativi sui quali noi, con insistenza, ritorniamo e dove la Provincia, a nostro parere, non ha fornito sufficienti chiarimenti ai cittadini contribuenti.

La Provincia ha il dovere di fornire chiaramente dati oggettivi sullo stato di salute dei fiumi e dei torrenti che riversano le loro acque nel tratto di mare che dovrebbe essere trasformato in parco marino, oltretutto dovrà anche chiarire quali alternative fornirà alle attività di pesca oggi esistenti.

Le acque dei fiumi e dei torrenti vanno monitorate al fine di "pesare" le eventuali quantità di sostanze organiche provenienti dalle fogne delle città, dagli allevamenti , dalle industrie , dall'agricoltura dove generalmente si usano pesticidi.