“Capisco il malumore dei cittadini e degli operatori economici per i problemi provocati dai lavori sulla soprelevata Ascoli - Porto d’Ascoli. Ci sono però questioni importanti che sfuggono ai non addetti ai lavori e che mi pare giusto siano portate all’attenzione della pubblica opinione.

L’ordinanza che disciplina i lavori indica in quattro mesi il tempo per completarli, a testimonianza di quanto sia complesso l’intervento da effettuare. Il rifacimento dei giunti delle campate della strada era indispensabile per assicurarne la manutenzione: sono i punti in cui, con l’andare del tempo, s’infiltra con maggiore facilità l’acqua che poi danneggia irreparabilmente piloni e strutture portanti.

Ci sono agli atti le foto scattate prima dei lavori che attestano lo stato di usura e le profonde fessure sul manto stradale: mi chiedo, e chiedo a tutti, se è preferibile sopportare qualche settimana di disagi o lasciare tutto com’è per poi rischiare, fra qualche tempo, di certificare l’inagibilità e quindi la chiusura al traffico dell’arteria.

Qualcuno ha osservato che sarebbe stato meglio chiudere il cantiere per riaprirlo solo dopo le feste. Non si considera che imporre alla ditta appaltatrice un fermo dei lavori avrebbe esposto la Provincia ad una sicura richiesta di risarcimento danni stimabile in diverse decine di migliaia di euro.

Di norma, mi hanno spiegato i tecnici, questi lavori si fanno a strada completamente chiusa proprio per la loro complessità. Noi siamo riusciti a farli tenendo aperta almeno una corsia per volta. Gli operai hanno lavorato anche ieri, giornata festiva, pur di accelerare ulteriormente la fine dell’intervento.
Lunedì si comincerà a chiudere le “trincee” aperte sulla carreggiata: se il tempo continuerà ad assisterci e non vi saranno ulteriori imprevisti, l’auspicio è di riaprire completamente la soprelevata anche prima della fine della settimana entrante”.

*Presidente della Provincia