Ricostruzione post terremoto
| ANCONA - Il 4 ottobre nel Tribunale di Ancona si è tenuta la prima udienza della causa degli anticipatari contro la Regione Marche, che è stata poi rinviata al prossimo 6 marzo 2007.
Nel 1997 un violento terremoto sconvolse il territorio delle Marche e dell’Umbria. La ricostruzione partì subito e con i migliori propositi ma, nonostante gli anni trascorsi e il tanto atteso ritorno alla normalità, per gli anticipatari il terremoto non è un brutto ricordo, ma è ancora un’emergenza.
Il 4 ottobre nel Tribunale di Ancona si è tenuta la prima udienza della causa degli anticipatari contro la Regione Marche, che è stata poi rinviata al prossimo 6 marzo 2007.
Dal primo incontro con la giustizia emerge che la sola Banca delle Marche S.p.A., allo stato, ha svolto domanda riconvenzionale nei confronti degli anticipatari, chiedendo in tal modo la condanna degli sfortunati terremotati alla restituzione dei soldi anticipati.
“Si tratta di un atteggiamento forse eccessivamente rigoroso – spiega l’avv. Antonella Gamberoni, legale degli anticipatari – nella considerazione che nessuno nega che alle banche vadano restituiti i denari che hanno anticipato per effettuare i lavori di ricostruzione, dietro riconoscimento del contributo da parte della Regione Marche al proprietario dell’immobile. E’ infatti da sottolineare che l'unica domanda che i terremotati hanno rivolto al Giudice è quella di accertare che tale restituzione spetti alla Regione”.
Tutti gli istituti di credito si sono difesi sostenendo che gli anticipatari sono comunque tenuti al pagamento e dunque hanno chiesto il rigetto della domanda presentata al Giudice; solo la Banca delle Marche è andata così oltre.
Sono decisamente lontani i tempi delle vecchie Casse di Risparmio radicate nel territorio e vicine alla gente delle province marchigiane; oramai il grande istituto di credito Banca delle Marche S.p.A. sembra guardare esclusivamente al proprio guadagno, schierandosi fin da subito dalla parte dei potenti senza pensare ai propri clienti, nonostante dalla causa non possa conseguirgli alcun pregiudizio.
Il 4 ottobre nel Tribunale di Ancona si è tenuta la prima udienza della causa degli anticipatari contro la Regione Marche, che è stata poi rinviata al prossimo 6 marzo 2007.
Dal primo incontro con la giustizia emerge che la sola Banca delle Marche S.p.A., allo stato, ha svolto domanda riconvenzionale nei confronti degli anticipatari, chiedendo in tal modo la condanna degli sfortunati terremotati alla restituzione dei soldi anticipati.
“Si tratta di un atteggiamento forse eccessivamente rigoroso – spiega l’avv. Antonella Gamberoni, legale degli anticipatari – nella considerazione che nessuno nega che alle banche vadano restituiti i denari che hanno anticipato per effettuare i lavori di ricostruzione, dietro riconoscimento del contributo da parte della Regione Marche al proprietario dell’immobile. E’ infatti da sottolineare che l'unica domanda che i terremotati hanno rivolto al Giudice è quella di accertare che tale restituzione spetti alla Regione”.
Tutti gli istituti di credito si sono difesi sostenendo che gli anticipatari sono comunque tenuti al pagamento e dunque hanno chiesto il rigetto della domanda presentata al Giudice; solo la Banca delle Marche è andata così oltre.
Sono decisamente lontani i tempi delle vecchie Casse di Risparmio radicate nel territorio e vicine alla gente delle province marchigiane; oramai il grande istituto di credito Banca delle Marche S.p.A. sembra guardare esclusivamente al proprio guadagno, schierandosi fin da subito dalla parte dei potenti senza pensare ai propri clienti, nonostante dalla causa non possa conseguirgli alcun pregiudizio.
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20/10/2006
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