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Val Marecchia, al via la legge sulla manutenzione dei fiumi

| ANCONA - La maggior parte dei fiumi marchigiani non trasportano più al mare sedimenti, sabbia e ghiaia, dato che rimangono intrappolati e si accumulano nei letti dei fiumi per le numerose opere idrauliche, dighe, traverse di derivazione


La maggior parte dei fiumi marchigiani non trasportano più al mare sedimenti, sabbia e ghiaia, dato che rimangono intrappolati e si accumulano nei letti dei fiumi per le numerose opere idrauliche, dighe, traverse di derivazione, ecc…. Tale situazione determina, da un lato, un aumento del rischio di esondazioni e dall’altro squilibri alla costa, venendo a mancare quel ripascimento naturale della fascia litoranea che crea la cosiddetta erosione costiera.

L’assessore regionale alla difesa del suolo gianluca carrabs nella sede della comunità montana dell’alta valmarecchia, a novafeltria, con il presidente rolando rossi, l’assessore all’ambiente mauro guerra e il segretario generale dell’autorità di bacino interregionale del conca-marecchia, gianfranco giovagnoli, ha dato il via ad una proposta operativa sulla manutenzione degli alvei fluviali. “e’ importante che la proposta sia partita proprio dalla val marecchia –dichiara l’assessore carrabs – per dar seguito alle istanze del territorio, visto che durante la visita della giunta regionale, mi ero impegnato a formulare una proposta di legge sulla manutenzione dei fiumi”.

La finalità è quella di ripristinare e/o favorire le dinamiche consolidatesi nei corsi d’acqua, fino alla linea di costa. Alle risorse necessarie agli eventuali lavori si potrebbe far fronte mediante l’attribuzione di un valore economico ad una parte delle stesse risorse naturali (sabbia e ghiaia) presenti nei corsi d’acqua e da ricollocare. Si potrebbe quindi prendere in considerazione l’eventuale, e non generalizzata, possibilità di progettare interventi di pulizia della vegetazione, rimovimentazione del materiale inerte, attualmente a basso o nullo grado di mobilità anche potenziale ed asportazione dall’alveo di materiale solido (ghiaie e sabbia). Il sostegno finanziario per questi obiettivi potrebbe essere dato dallo scomputo del materiale asportato dalle imprese appaltatrici dei lavori.

Il provvedimento legislativo deve avere però un approccio sistemico complessivo, che non si limiti a considerare il fiume solo dal punto di vista idraulico, ma costituisca un impianto di riferimento valido ed efficace, soprattutto dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Di fatti la legge verrà formulata da una commissione tecnico-scientifica, costituita oltre che dalle professionalità canoniche in materia, anche dalle figure dell’ittiologo, del faunista, dell’ecologo del paesaggio, dell’esperto forestale e da un rappresentante delle associazioni ambientaliste riconosciute. “la manutenzione idraulica è tra gli obiettivi della regione – ribadisce l’assessore carrabs – e non si intende sottovalutare il fenomeno. Negli ultimi tempi i fiumi e le frane hanno mostrato l’esigenza di un intervento sistematico ed urgente ma in maniera equilibrata, senza creare ulteriori danni ambientali”.

03/02/2006





        
  



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