Ultimo appuntamento dei Teatri Invisibili al Teatro dell’Arancio di Grottammare. Ieri sera, la compagnia “Questa Nave” ha messo in scena “Rosso cupo – Una donna delle Brigate Rosse”. Lo spettacolo è scritto da Antonino Varvarà, per le interpreti Francesca D’Este e Lucia Messina.
In “Rosso cupo” una madre rivela alla figlia il proprio tremendo passato di brigatista.

Nella sue parole, la confessione di un amore, di un’ideologia, di totalizzanti illusioni e di una lacerante sconfitta. “La storia delle Brigate Rosse”, ha scritto il regista Varvarà, “è la storia della nostra Repubblica, di ciò che accadeva in quegli anni fuori e dietro le quinte”. In scena c’è dunque una Donna, una notte lunga, una Ragazza testimone. La Donna parla, a volte con tenace passione, a volte con gelido distacco, a volte con toni da fiaba, di quella cruda esperienza che molti definiscono “Terrorismo” e alcuni “Lotta Armata”…

“Ritengo che la presenza di una tematica sociale e civile molto accesa sia importante”, ha dichiarato l’Assessore alla Cultura del Comune di Grottammare Enrico Piergallini. “Perché in questi tempi bisogna tentare un’opera di resistenza culturale, bisogna proporre tematiche che siano “esplosive”, che consentano al pubblico di prendere parte alla società civile con più consapevolezza e maturità.” Parlando poi della rassegna in generale, Piergallini ha aggiunto: “Il nuovo ambiente del Teatro dell’Arancio è stato una scelta felicissima per gli Invisibili: sembra fatto apposta per un’iniziativa di ricerca teatrale. Il consenso del pubblico è stato straordinario, e ho incontrato moltissime persone che hanno manifestato personalmente il loro gradimento. Sono rimasto particolarmente colpito dalla presenza di una riflessione sociale molto forte, ad esempio nello spettacolo di Alessandro Langiu sul problema del inquinamento urbano: un tema che resta di vitale importanza.”