Ogni giorno, sulla stampa,  escono nuove prese di posizione ed interventi sul tema del congestionamento della Statale 16 Adriatica, dell’inquinamento da polveri sottili e più in generale delle possibili soluzioni alternative riguardo la  viabilità costiera.

Certamente i dati monitorati  costantemente dalle centraline di controllo della Provincia, sulle polveri sottili,  costituiscono per l’amministrazione provinciale, come per i sindaci delle città costiere  e per  i cittadini,   motivo di preoccupazione ed allarme e ci  obbligano, come amministratori,  fuori da ogni sensazionalismo, ad incrementare, responsabilmente,  l’impegno e lo studio  per trovare soluzioni  condivise, efficaci, stabili e durature. 

A tale riguardo evocare la realizzazione di un’ autostrada collinare, come soluzione di tutti i mali, rappresenta un’ipotesi irrealistica  sotto il profilo dei costi ( stimati in 9/10 mila miliardi di  vecchie lire ! ) e devastante dal punto di vista ambientale per lo sventramento delle nostre colline e la conseguente deturpazione del paesaggio per far posto alle previste sei corsie, viadotti e gallerie.
Le problematiche sono complesse e non riducibili alla schematica diatriba arretramento si o no,  o terza corsia si o no. E’ necessario che le istituzioni, le associazioni e tutti i soggetti interessati, prendano in considerazione ed attuino scelte innovative, coraggiose,  credibili e cadenzate nel  breve e medio periodo.

Ma anche sul fronte delle scelte strategiche e di programmazione territoriale , la Provincia ha deciso di “rompere gli indugi”  mediante la convocazione di un Consiglio aperto su “Mobilità e Viabilità nel territorio”, che si terrà il 16 aprile a Porto Sant’Elpidio per  proseguire  un confronto a tutto campo finalizzato ad  affrontare in modo non frammentario e parziale questioni di così grande rilievo. Al consiglio provinciale  aperto saranno  presenti i direttori regionali di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana, Claudio Teti e Tomassino Salvatori, oltre a dirigenti  della Regione Marche, dell’ANAS e della Società Autostrade,  a testimonianza di   quanto l’Amministrazione Provinciale intenda  valorizzare l’uso dei mezzi pubblici , nonché l’integrazione tra le diverse modalità di trasporto, come uno dei nodi ineludibili per poter disegnare un diverso scenario della mobilità,  ecocompatibile ed attento alla qualità della vita.

Un’iniziativa, quella del consiglio aperto, che rappresenta  un ulteriore contributo  rispetto ad un  quadro di  interventi a breve di cui se ne avverte la necessità e  che la Provincia  ha già realizzato o sta realizzando, anche sulla base del Protocollo sottoscritto il 3 febbraio scorso, con i responsabili delle organizzazioni sindacali che prevede, tra l’altro,  l’incentivo all’uso del mezzo pubblico con l’abbattimento dei costi  fino al 50% per gli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico a favore di  lavoratori e il trasporto gratuito dei pensionati titolari di pensione minima ; l’installazione di semafori intelligenti,  per agevolare e velocizzare il transito dei mezzi pubblici; il potenziamento delle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria; l’impegno ad indirizzare le società di trasporto pubblico ( Start e Steat ) verso l’acquisto di bus alimentati con carburanti a basso impatto ambientale. In questo quadro riveste un ruolo strategico la Metropolitana di superficie (Ascoli – Porto Sant’Elpidio), per la quale la Provincia ha già elaborato la progettazione esecutiva dell’elettrificazione  per lavori dell’importo di  oltre 11 milioni ed il prossimo 26 di aprile è in programma un incontro  per riavviare  le intese per l’eliminazione del passaggio a livello sulla SS16 con la   realizzazione di un  sottopasso a Porto d’Ascoli, essenziale per la  metropolitana e l’alleggerimento del traffico della Statale stessa.

Da parte sua l’amministrazione provinciale è disponibile, nel rispetto delle proprie prerogative,  a favorire ogni  intervento che abbia come obiettivo il decongestionamento dell’Adriatica, come il completamento della bretella collinare Santa Lucia-Ponterotto e l’eventuale  estensione del periodo di deviazione obbligatoria del traffico pesante sulla A14, fermo restando che le soluzioni di fondo non possono prescindere da una vera e propria “rivoluzione culturale” nella filosofia e nell’assetto  dell’intero sistema di mobilità territoriale, che necessariamente deve orientarsi verso il trasporto pubblico e ferroviario ed una viabilità intelligente di raccordo e circonvallazione  con gli assi di comunicazione esistenti.