Il "nostro" Saccuti, dopo aver toccato l'apice nella passata amministrazione provinciale con una investitura plurima (vice presidente di giunta, assessore alla viabilità con delega alla caccia e pesca), sembra essere in fase calante.

Di fatto, mai un montanaro aveva avuto nelle proprie mani tanto potere» scrive in una nota Enrico Gasparri e Attilio Bellesi del Comitato per la tutela della vita in montagna.

«Rieletto in Provincia, Saccuti è stato fatto fuori dal governo dell'ente ricevendo il contentino di espletare le formalità inerenti la carica di presidente del consiglio. Ora, mentre si sta procedendo alla scelta dei candidati per le vicine elezioni regionali, Saccuti, come ha dichiarato recentemente tramite stampa, lamenta di sentirsi dimenticato dal suo partito (Margherita) e di non essere inserito nel listino.

Anche a noi del comitato pro montagna dispiace che questa non abbia un suo rappresentante in Regione, però ci chiediamo anche la ragione di questa progressiva emarginazione politica deplorata dallo stesso Saccuti, dopo la pluridecorazione del primo mandato.

Se Rossi, presidente della Provincia, lo relega a funzioni di secondo piano, e se la Margherita lo dimendica, malgrado i 2.400 voti ottenuti, qualcosa non quadra.

A proposito ci dice un autorevole politico non valligiano (offendendoci un po'): "voi montanari eravate in passato proverbiali per il cervello fino e le scarpe grosse, ma ora vi sono rimaste solo queste"».

*Presidente del Comitato Cittadino per la difesa della vita in montagna