“Non mi era mai capitata una cosa del genere, così come è avvenuta a Benevento. In nessuna partita di quelle che ho vissuto da allenatore e da giocatore”. E’ l’amara constatazione del tecnico della Samb, Davide Ballardini, che a 24 ore di distanza non è riuscito a lenire l’arrabbiatura per quello che è accaduto di rocambolesco sul campo del Santa Colomba di Benevento.

 

Ci sono sconfitte e sconfitte, ma quella rimediata in terra campana si fa fatica ad essere raccontata e a dimenticarsela in fretta. Una bella prestazione della squadra, condita con numerose occasioni che non sono state colpevolmente sfruttate a dovere dai giocatori rossoblù e la consapevolezza di stare sul punto di conquistare un’importante vittoria che avrebbe potuto dare una chiara svolta al proprio campionato.

 

Tutto questo è franato in soli sette minuti, quelli finali. Dalla possibile gioia alla disperazione più pura. “E’ difficile che capiti di vedere in trasferta una squadra che domina la scena e costruisce tantissime occasioni – dichiara Ballardini – Allora perché si è perso? Siamo stati poco cattivi in fase conclusiva e allo stesso tempo poco attenti in fase difensiva. Il Benevento non aveva avuto neanche un’occasione. Noi sei pallegol davanti al portiere e le abbiamo fallite, i campani, invece, con mezza occasione hanno segnato due reti. Infatti, il primo gol del Benevento, se proprio vogliamo dirla fino in fondo, non si potrebbe parlare neanche di occasione da parte loro. Un colpo di testa che aveva una modesta velocità, indirizzato in un punto dove ci doveva essere un nostro giocatore piazzato vicino al palo, perché il tutto è stato originato da un calcio d’angolo. L’azione del rigore, invece, è stata determinata da un lungo lancio di 40 metri. Il calcio, purtroppo, è questo a certi livelli. Nel primo tempo se fossimo andati negli spogliatoi con un 3-0 per noi, non c’era nulla da dire. Nella ripresa, in contropiede, avremmo potuto segnare un paio di volte. Dopo aver fallito tutte quelle occasioni, avevo paura che potessimo subire un gol. Alla fine addirittura due”.

 

In questa stagione, di sconfitte come quella di Benevento la Samb ne ha rimediate altre due: a Napoli e a Giulianova. Tre indizi fanno una prova. Il consulente di mercato Vincenzo D’Ippolito ha voluto paragonare lo stop di Benevento a quello del San Paolo, ma forse, per evoluzione degli episodi, ricalca di più quello rimediato a Giulianova (due gol subiti in pochissimi minuti). Però in Abruzzo e a Napoli la squadra rossoblù non ha avuto l’opportunità di fallire tantissime occasioni come è capitato a Benevento. “Sono d’accordo – risponde l’allenatore della Samb – A Napoli e a Giulianova, pur giocando bene, non abbiamo avuto pallegol limpide come a Benevento”.

 

E allora come rimediare a questi errori che stanno penalizzando, in ulteriore misura, la Samb? “E’ un fatto di esperienza e di mestiere – dice il tecnico di Ravenna – Dobbiamo crescere in fretta sotto questo aspetto per competere a certi livelli. Adesso da dove si deve ripartire in vista della gara della Reggiana? Dalla certezza che la squadra c’è e sa giocare al calcio”.

 

Eppure, sulla sconfitta di Benevento, c’è qualcuno che è riuscito a dare delle colpe al trainer rossoblù. Ma da quando Ballardini ha anche il compito di entrare in campo e mettere in rete le occasioni costruite? Gli si imputano cambi sbagliati? Ma per favore, siamo seri.