Continua la battaglia della Fiba-Confesercenti per scongiurare l’aumento del 300% dei canoni demaniali. Il presidente regionale della categoria Giuseppe Ricci precisa: “la deroga al 28 febbraio dell’aumento non è stata formalizzata in atti ufficiali. L’aumento riguarderebbe il 2004 e il 2005”.

Il 25 gennaio alle 15,30 si svolgerà a Senigallia una riunione tra i rappresentanti Fiba di tutte le località marittime delle Marche, per chiedere ancora una volta il rispetto della legge 494/93 (decreto di attuazione 342/98), ovvero la classificazione di tutte le spiagge e conseguente pagamento dei canoni in base alla destinazione, ciò che è stato fatto fin qui soltanto da Liguria e Marche.

Il governo stima in 140 milioni di euro gli introiti complessivi dai canoni dopo l’aumento, motivo in più, secondo Ricci, per applicare la legge e verificare se quella cifra viene raggiunta evitando il rincaro del 300%: “se l’aumento continuerà ad essere necessario – dice Ricci – di certo lo sarà per una percentuale ragionevole. Il 25 proporrò di chiedere alla Regione di classificare tutte le spiagge marchigiane secondo la tipologia “C”, ovvero la meno onerosa per i concessionari, come avviene in gran parte d’Italia”.

In assenza di risposte la Fiba prepara una protesta che potrebbe essere estesa a livello nazionale: “nel periodo di Pasqua – è ancora Ricci che parla – quando i turisti visitano le località balneari per decidere se prenotare una vacanza estiva, affiggeremo manifesti in cui spiegheremo che sarà un’estate di rincari, dovuti all’aumento dei canoni”.