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“Laboratori del Gusto”

Ascoli Piceno | All’interno della rassegna “Fritto misto all’italiana” due appuntamenti a cura dello Slow Food

di Federico Biondi

All’ex chiesa di Sant’Andrea lo Slow Food ha organizzato due appuntamenti “Dolce Piceno: rassegna di dolci tradizionali piceni” che si è tenuto nel pomeriggio di sabato e “C’è olio e olio: assaggi comparati di oli extravergine di oliva di varie regioni” appuntamento della domenica mattina.
 
Nel primo appuntamento sono stati fatti assaggiare agli intervenuti dolci del piceno in abbinamento con vini passiti da dessert che si producono nel territorio. L’idea dello Slow Food è quella di far assaggiare lo stesso tipo di dolce, crostata alle mele con mosto e cicerchiata, in due diverse versioni, una con l’olio extra vergine di oliva e l’altra con il burro.
 
Oltre ai già citati dolci è stato servito, con la stessa filosofia, il frustingo ed in fine la mousse al cioccolato con un goccio di olio extra vergine. Il tutto è stato abbinato ai vini del territorio: l’Anima Mundi della Collina dei Colli Ripani, l’Adoc Offida dell’azienda San Giovanni, la Sibilla delle Cagnette di Ripatransone e il vino cotto prodotto da un’azienda del Piceno.
 
Presenti al laboratorio del gusto il dottor Vincenzo Marini Marini, l’assessore regionale Luciano Agostini e il giornalista Rai Tonino Carino che esprime un’opinione sulla rassegna “Fritto misto all’italiana” confermando Ascoli un anfiteatro naturale e quindi il luogo più adatto per un’iniziativa di questo tipo “è un intero territorio che si valorizza e l’oliva è una sintesi ottimale che racchiude la laboriosità, la capacità zootecnica, la capacità agricola e l’inventiva del Piceno”.
 
Il consigliere regionale Castelli fa osservare che l’iniziativa è strettamente connessa all’oliva tenera ascolana, “lancia la città di Ascoli nel circuito delle tipicità italiane in armonia con quelle che sono le caratteristiche della nostra terra”.
 
Alla rassegna è stato invitato a cucinare il cuoco Beppe Barbero dell’osteria Boccondivino di Bra (comune del Piemonte), il quale è il fondatore dello Slow Food che è nato dalle fondamenta del Circolo Arcigola che aveva la sede in Via della Mendicità Istruita. Un altro importante cuoco invitato alla rassegna è Luigi De Rosa di Napoli che è il massimo esponente della categoria dei friggitori di strada.
 
All’appuntamento domenicale dello Slow Food sono stati comparati oli di origine locale (Spinetoli), Ligure, Siciliana e Pugliese. Mentre i primi due sono oli fruttati e delicati al palato gli ultimi due risultano essere oli fruttati ma con un gusto più intenso.
 
Lo Slow Food partecipa alle iniziative che hanno valenza turistica, soprattutto in piccole città d’arte, organizzando appuntamenti itineranti dove il turista ha l’opportunità di degustare i prodotti tipici in alcuni luoghi archeologici e palazzi storici della città promotrice.

16/01/2005





        
  



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