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Case Minime e Tirassegno: inizia una nuova fase politica in città

Ascoli Piceno | "Le bocciature definitive dei progetti di edificazione di Porta Romana (ex Tirassegno) e di Borgo Solestà, portati avanti in questi 5 anni dal duo Celani-Ciccanti, devono far riflettere tutta la città".

di Emidio Catalucci*

Prima riflessione: con queste bocciature, si rompe l’asse Celani-Ciccanti che si forgiava su queste lottizzazioni edilizie, ed inizia, per il Sindaco Celani, la via della fase discendente della sua popolarità.
Comincia a vacillare il suo consenso elettorale e la sua credibilità come amministratore, sia come Sindaco che come assessore all’Urbanistica, nei confronti di imprenditori edili (i pochi e sempre gli stessi) e dei cittadini che lo avevano votato. Un uno-due pugilistico che abbatterebbe anche Tyson.

Ex Tirassegno, Case Minime e Polo Universitario: sono i tre progetti vitali su cui il Sindaco Celani ha costruito la sua ascesa politica. Per sua stessa ammissione erano i progetti che avrebbero modificato l’assetto urbanistico in città (al di fuori del PRG) e che avrebbero fatto decollare Ascoli.

Erano i suoi tre cavalli di battaglia, anzi le “madri di tutte le battaglie” (politiche s’intende).
Dopo essersi speso direttamente e personalmente sui questi tre temi, fondanti del suo mandato e che, molto probabilmente, sono stati decisivi per la sua rielezione (TAR permettendo), egli si ritrova con un pugno di mosche in mano.
Aveva puntato tutto su queste operazioni. E adesso? Come risponderà e come si giustificherà? Egli non ha saputo mantenere le promesse fatte agli imprenditori edili, alle forze politiche, sociali ed economiche della città che avevano creduto in lui.
Ha scelto percorsi e processi non lineari (vedasi i molti ricorsi presentati al TAR che hanno segnato l’iter di questi accordi di programma), in progetti testardamente perseguiti in profonda solitudine senza ascoltare gli altri soggetti pubblici (IACP, Soprintendenza, Demanio, Provincia, Università, Regione, ASL).
Il blocco sociale ed economico, di cui il Sindaco Celani era un forte collante, si sta, piano- piano, sgretolando. Si sta sfaldando e potrà andare in mille pezzi.
Il suo consenso, la sua popolarità, la sua credibilità si stanno annebbiando.
 
La seconda riflessione è che ora si apre una nuova fase politica ed amministrativa in città.
Il centro sinistra non deve perdere questa occasione per imprimere un cambio radicale nell’azione amministrativa ma, soprattutto, nel cuore della città, nei quartieri, nelle fabbriche, tra la gente, per far penetrare il proprio progetto politico alternativo a quello, perdente, del Polo delle Libertà.
Nuove azioni ed iniziative del centro sinistra che devono vedere coinvolti tutti i settori vitali della città, come è stabilito dal nostro programma elettorale.
I progetti , strategici per il futuro di Ascoli, avranno molte più probabilità di riuscita se sono discussi,  condivisi, collegiali, partecipati. Nell’interesse collettivo della città e nella difesa dei diritti di tutti i cittadini, e non per difendere gli interessi dei vari “cartelli” che si sono costituiti in città in questi anni.
Non siamo contro a prescindere!

Ma esistono, lo voglio ricordare a tutti (imprenditori e forze politiche, sociali,  associazioni varie) iter e strumenti, modalità e criteri, percorsi e tempi,  diversi da quelli perseguiti fino adesso da Celani e da Ciccanti. E visti i risultati, sicuramente molto più attendibili e di migliore  riuscita.
Sta di fatto che il “metodo”  e la “filosofia” di Celani, oggi, ha subito la meritata sconfitta, perché non ha saputo, privilegiando i pochi, dare risposte ai molti, con un’azione più ampia, corale, generale nella difesa dei cittadini che doveva amministrare e che non vogliono sentirsi comandati. 

*Capogruppo Consiliare Partito dei Comunisti Italiani

16/11/2004





        
  



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