Questa situazione ha creato e crea non poche problematiche agli operatori commerciali della zona, che si vedono sistematicamente “coperte” le vetrine, ed addirittura disincentivato l’ingresso della clientela, nelle ore più critiche, quando le presenze raggiungono i livelli più alti. La stessa viabilità in via Trieste (che da quando è stata interdetta al traffico Piazza Arringo, risulta essere il principale asse di collegamento ovest-est della città e pertanto trafficatissima anche da mezzi pubblici) risulta pressoché difficoltosa e quasi impossibile nelle ore serali del venerdì e del sabato, con il rischio dell’incolumità degli stessi pedoni.

 

Da tempo la Confcommercio provinciale ha lamentato tale situazione e qualche iniziativa in proposito è stata già in precedenza intrapresa, ma con pochissimi effetti, peraltro momentanei, perché è rimasta fine a se stessa e non è stata pertanto perpetrata con sistematicità, con lo scopo  di “educare” i giovani a migrare nelle adiacenze, sicuramente più deputate per gli incontri e per il tempo libero, quali Piazza del Popolo ed ora anche l’ideale Piazza Arringo.

 

Alla luce di una tale situazione, divenuta nel tempo sempre più insostenibile, la stessa Confcommercio provinciale, con una circostanziata lettera, a firma del Presidente Benito Calvaresi e del direttore Giorgio Fiori ed inviata al Sindaco Piero Celani e quindi a tutte le autorità competenti, ha richiesto agli stessi di intraprendere nuovi e più proficui provvedimenti in merito, considerando, tra l’altro, che lo stesso art.190 del Codice della Strada prevede che i pedoni debbano circolare sui marciapiedi e che pertanto, solo quando questi manchino o siano ingombri (ma non è il caso di Piazza Simonetti e via Trieste), possano circolare sul margine della carreggiata ma“ in modo da causare il minimo intralcio possibile alla circolazione”.

 

”Inoltre, si legge nella nota “il comportamento del pedone”, stigmatizzato nello stesso codice della strada, prevede che è vietato ai pedoni sostare o indugiare nella carreggiata se non ricorrono particolari necessità; ma anche questo non è il nostro caso.”“Al di là, dunque, delle iniziative bonarie di persuasione, che sono sempre preferibili, è possibile – secondo Calvaresi e Fiori- applicare la legge ricorrendo ove fosse necessario, all’irrogazione delle previste sanzioni”. “È evidente che nel corso dell’attuale stagione autunnale e quindi di quella invernale -conclude la nota Confcommercio- il “fenomeno” tende ad attenuarsi, tuttavia proprio per questo è opportuno programmare gli interventi “educativi” sin da subito, in modo tale da essere pronti, quando nella prossima primavera-estate, la stessa problematica riesploderà in tutta la sua complessità”.