Come possiamo definire l’insieme delle spinte centrifughe, le scissioni, la formazione di nuove aggregazioni, la frammentazione di ogni confronto che in questi giorni fanno correre i consiglieri del centro destra come stelle e pianeti impazziti?

La continua rottura e la ricerca di un nuovo accordo hanno segnato tutta la storia di questa amministrazione comunale, ma ora gli avvenimenti hanno preso una velocità e una dimensione che si trasformano in una mutazione. Non siamo più di fronte ad un conflitto permanente interno ad uno schieramento politico, ma di fronte ad una crisi “interiore” del governo cittadino.

Al di là del dilettantismo e dei personalismo che hanno attaccato come un male perverso il centro destra, è oramai chiaro che un’amministrazione senza un progetto di trasformazione della città adeguato ad una fase di radicale mutazione della nostra economia e della nostra vita sociale, non può che cadere nella conflagrazione tra i propri pianeti e satelliti.

Siamo di fronte ad una crisi dei sistemi amministrativi stesi della città che va bene al di là della parrocchia Martinelli. Questa crisi richiede idee per un cambiamento nei metodi della selezione dei gruppi politici locali, un patto trasparente con gli elettori da parte degli eletti, un approccio più riflessivo e meno personalistico di votare da parte di questi.

L’opposizione, invece, pur incolpevole del Big Bang, affida tutta la propria consistente azione ad una conferenza stampa del centro – sinistra.. Dove sono gli opinionisti usuali che mandano articoli, cosa dicono i partiti ? Forse qualcuno si frega le mani pensando di giocare a Tre Sette con ilo morto, senza capire che vanno modificate le regole del gioco.

Eppure anche nel centro sinistra le divisioni, i nervosismi, i rancori sono diffusi.Spero esistano ancora persone di buona volontà, che senza faziosità e spirito di parte sappiano farsi carico di questa implosione così sciagurata per il nostro presente e così rischiosa per il nostro futuro. Perché il Big Bang che diede origine al sistema solare e al nostro pianeta blù, poteva anche finire con un immodificabile caos.

Un buco nero può sempre inghiottire la città e trasformarla in un aggregato marginale senza identità nella società italiana, senza dinamicità nell’economia, senza solidarietà sociale. Dipende da noi, da un programma di rilancio della città, da regole chiare e pubbliche nella scelta dei candidati politici molto al di là delle primarie, da una nuova pratica della democrazia che osi più democrazia nel governo quotidiano.

E anche da altro che altri possono vedere più e meglio di me. Aspetto che qualcuno intervenga.