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Davide Ballardini il neo allenatore e la Samb

San Benedetto del Tronto | Il neo mister con tutto lo staff sarà presentato alle ore 16 al Riviera, prima della partita di Coppa con il Gubbio

La Samb cambia  volto, nuovi dirigenti, nuovo staff tecnico, nuovi giocatori. Tutta gente motivata che vorrà dare il massimo per riportare la Samb, gradualmente, in alto.

C’è da mettere insieme una squadra, farla conoscere, prepararla secondo i propri schemi. 
Il neo tecnico Davide Ballardini, quarantenne di Ravenna, sembra conoscere bene l’ambiente
” Conosco, per  fama, sia la storia della Samb che la città. Da voi c’è sempre stata una squadra coriacea, battagliera, spinta da una grande tifoseria, che, rileggendo le cronache, segue in modo massiccio anche in trasferta. Sono venuto perché la Samb è per un allenatore che vuole emergere la piazza giusta”.

Quindi scelta ponderata.
“ Sicuramente anche perché conosco benissimo la persona che mi ha contattato, l’avvocato D’ippolito, perché c’è questa opportunità di creare qualcosa di importante nel tempo”.

Questo potrebbe essere un punto a vantaggio. Costruire qualcosa che duri e sarebbe già tanto in un calcio che va di fretta e lascia per strada i giovani.
“  Il punto è proprio questo. Bisogna essere chiari. Sapere quello che si vuole e lavorare in tal senso. Puntare su giovani interessanti e costruire una base che nel tempo dia i suoi frutti. È un vantaggio per tutti”.

Lei arriva con alcuni giovani che chiaramente conosce bene. Sono già pronti?
“ Sono giovani interessanti e non prontissimi, ma solo perché ci troveremo nella Samb. Diciamo che sono a disposizione e che dovranno trovare il modo per crescere in questa avventura”.

Contento della squadra che le hanno messo a disposizione?
“ Bisogna considerare i tempi in cui si è operato. Da questo punto di vista ritengo che sia notevole quanto fatto. C’è una buona base sulla quale lavorare e poi avremo modo di correggere, in corsa, quello che dovesse mancare. Ma cominciamo prima a lavorare e poi vedremo”.

Ecco dunque il neo allenatore che ha avuto Bagnoli e Sacchi come maestri e che dice di aver preso un po dall’uno e un po dall’altro.  Gli manca la prima squadra ed ecco quindi pronta la sua prima scommessa.
Lui e la Samb per crescere insieme e riportare quell’entusiasmo che negli ultimi tempi si era smarrito. L’importante, lo ripetiamo ancora. È sapere aspettare e non volere subito tutto. Bisogna dare il tempo a questa nuova Samb di crescere piano piano per arrivare in alto, passando però prima da questa stagione dove si deve cercare di mantenere la posizione, ovvero la C/1. che è il primo obiettivo

31/08/2004





        
  



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