Mariano Puerta ha superato il "test" Moyano ma come previsto non è stato affatto facile: in una serata dall'umidità tropicale il mancino ex numero 11 del mondo, al rientro dopo 9 mesi di stop forzato, è partito con l'abituale efficacia, scardinando l'avversario dal campo con i suoi fondamentali dal top spin esasperato. In difficoltà, Moyano sbagliava più delle sue abitudini e l'esito del primo set sembrava preannunciare una replica del primo turno, quando Puerta aveva passeggiato sul lungo austriaco Ager. Moyano però è fatto di un'altra pasta: l'argentino stringeva i denti e riusciva ad allungare i colpi, sottraendo al connazionale le conclusioni più facili. Puerta commetteva qualche errore di troppo e si innervosiva. Moyano faticava il doppio, ma rimaneva testardamente attaccato alla ruota dell'avversario, approdando ad un tie-break che ne premiava l'agonismo. La partita proseguiva sul filo di scambi violenti dal fondo: Moyano non cedeva, obbligando Puerta ad un impegno pieno fino alla fine.


Prima di assistere alle fatiche di Puerta il pubblico era stato costretto a salutare, ed anche in fretta, Daniele Giorgini. Il sambenedettese e Manolo Jorquera hanno ceduto in 2 set a Stefano Cobolli e Jaroslav Pospisil, in un match nel quale le emozioni maggiori sono arrivate dal piccolo incidente che ha coinvolto Jorquera, colpito al volto da una pallina steccata dello stesso Giorgini.

Nel pomeriggio Giorgio Galimberti ha  sovvertito il pronostico, se non la classifica, battendo in 3 set l'argentino Mariano Puerta. Contro il mancino ex numero 11 del mondo Galimberti non ha commesso l'errore dei precedenti avversari di Puerta: non ha tentato di fare match dal fondo, conscio che Puerta lo avrebbe soverchiato, ma ha giocato una partita aggressiva, cercando spesso la rete e sempre soluzioni in grado di sottrarre ritmo all'avversario.

Ed ha avuto ragione, recuperando lo svantaggio di un set e chiudendo con un certo agio dopo poco più di due ore di partita.