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Biologico per crescere

| ANCONA - Conferenza regionale

Dagli anni '50 ad oggi le Marche sono caratterizzate sia dalle bellezze naturali e architettoniche, che dal legame con il mondo agricolo. E' quanto emerge dal filmato, realizzato dal regista Gabrio Marinelli, che ha aperto oggi la conferenza regionale sul biologico al Teatro delle Muse. 

"Biologico per crescere, slogan dell'iniziativa - ha spiegato l'Assessore regionale all'Agricoltura, Giulio Silenzi - è in sintonia con il progetto di politica agricola, che la Regione Marche sta portando avanti. Una volontà di crescita e di sviluppo, che sintetizza un percorso mirato a dare centralità a un'agricoltura di qualità. In uno scenario di rinnovamento, che prevede anche una politica agricola comune, se è vero che il biologico è la punta più avanzata dell'agricoltura moderna, è altrettanto evidente che si avvertono i problemi di questa transizione.

Le risposte vanno, allora, costruite con una visione imprenditoriale avanzata, con una politica di settore che guardi allo sviluppo competitivo, proprio perché investe tutto sulla qualità. E' necessaria, quindi, una politica regionale che non è fatta di piccoli contributi, ma di un articolato quadro di sostegno. Nella logica di un disegno integrato, è importante il ruolo delle associazioni di produttori, Amab e Terra Sana, determinanti nel costituire una rete di una offerta sempre più selezionata qualitativamente e nella promozione".

In quanto agli organismi geneticamente modificati, l'assessore aggiunge: "La nostra posizione è decisa e inequivocabile: ci siamo attivati con il Ministero per il controllo totale delle sementi importate e abbiamo partecipato nel promuovere il Cartello delle Regioni europee, che si oppone alla co-esistenza degli Ogm, indicata in prima battuta dall'Unione".

A proposito della politica agricola comune, Francesco Adornato (professore di Diritto agrario all'Università di Macerata) ha sottolineato:
"Pur mancando uno specifico riferimento al ruolo dell'agricoltura, nella Pac vi sono alcuni punti che potrebbero avvantaggiare i produttori biologici, quali l'eco-condizionabilità e l'esenzione dall'obbligo della messa a riposo dei seminativi per le aziende interamente biologiche". 

I dati del 2002 posizionano le Marche ai vertici nazionali del biologico, 1918 aziende, di cui 1721 aziende a conduzione biologica, 138 di trasformazione, 56 di produzione e trasformazione e 3 importatori. Raffrontate con gli altri territori, le Marche risultano tra le prime 5 regioni italiane, escluse le isole, per aziende.

E' sulla base di questi dati che Gino Girolomoni, presidente dell'Amab, all'incontro ha messo in luce: "la necessità di un marchio regionale legato a un disciplinare di produzione, l'acquisto di spazi promozionali e una Op per i cereali biologici marchigiani".

Un incontro che si è rivelato interessante, non solo per gli addetti ai lavori (tra i quali sono intervenuti anche Vittorio Fulvi di Terra Sana; Antonio Centocanti presidente della Cantina Sociale Belisario; il coordiantore regionale Misura F2 Paolo Pinciaroli e Luana Spernanzoni, coordinatrice  del progetto regionale sull'educazione alimentare nelle scuole), ma anche per i numerosi studenti che vi hanno assistito.

Erano presenti: l'Istituto Alberghiero di Macerata, quello di Loreto e di Senigallia, l'Istituto Tecnico "Podesti" di Chiaravalle e la Scuola Media Podesti di Ancona. (Micaela Vitri).

04/12/2003





        
  



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