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L’ Angelo della Luce e il regno delle tenebre: la Chiesa di Vitavello dedicata a S.Michele Arcangelo

Ascoli Piceno | La sezione territoriale di "Italia Nostra", lancia un accorato appello alle istituzioni ed all’opinione pubblica per salvare un prezioso monumento del nostro patrimonio culturale, "segno della storia del Territorio e dell’antica fede dei suoi abitanti".

Un appello accorato, rivolto alle istituzioni ed all'opinione pubblica tutta, nonché formulato ed indirizzato all'attenzione delle autorità e delle personalità di particolare rilievo e sensibilità (fra queste Papa Francesco) che possano prendere a cuore la delicata situazione.

Ad una significativa Nota, la sezione di Ascoli Piceno di Italia Nostra - associazione da sempre in prima linea per la salvaguardia e la conservazione dei beni ambientali, culturali e paesaggistici italiani - ha affidato la speranza che un gioiello del nostro Territorio, possa essere salvato e tutelato in maniera adeguata: la Chiesa di Vitavello.

Il cataclisma abbattutosi "sulle preziose terre del Centro Italia ed in particolare sulle aree interne del Piceno" (ha principiato la sua riflessione il Presidente della sezione ascolana di Italia Nostra, il prof. Gaetano Rinaldi) che ha arrecato "danni incalcolabili al patrimonio urbano, agli edifici storici, alle preziose chiese e pievi oltre a lutti inconsolabili alla popolazione spogliata di ogni bene e purtroppo sovente privata anche del bene supremo della vita", ha "per il momento risparmiato dalla distruzione la Chiesa di Vitavello, dedicata al Principe delle Milizie Celesti", San Michele Arcangelo, appunto.

«Così» - prosegue la Nota di Italia Nostra - «è ancora possibile commuoversi davanti all'immagine del Bel San Michele che, con "il sorriso sulle labbra e la primavera nel cuore", sembra voler dare sicurezza ai fedeli nel difficile cammino della vita».

"Purtroppo," - annota il prof. Rinaldi - "il sopralluogo della Soprintendenza pare abbia confermato che anche l'edificio che custodisce, oltre al prezioso affresco dedicato a San Michele, una commovente rappresentazione della Crocefissione, possa collassare per le ripetute sollecitazioni dei tremiti della terra o per altri possibili eventi atmosferici di particolare intensità".

Va detto che a tal riguardo - al fine di consentire "il consolidamento e la conservazione di questo importante testimonianza di pietà popolare, di profonda fede, di millenarie tradizioni" - Italia Nostra ha dato avvio ad una raccolta nazionale di fondi, ma non è riuscita a portare a termine questa iniziativa meritoria.

Infatti, il sopraggiungere delle ripetute scosse di terremoto "ha praticamente interrotto la raccolta fondi; e quindi, tutto è tornato nello stato di abbandono primitivo, aggravato, oltre tutto, dagli eventi sismici che hanno reso probabile il crollo dell'edificio, e quindi la scomparsa dei preziosi affreschi e della miracolosa immagine del Principe delle Milizie Celesti".

Nell'esprimere - pertanto - il fermo convincimento che "massimo debba essere l'impegno di tutti per conservare almeno questo segno della storia del Territorio, della antica fede dei suoi abitanti, del profondo legame al culto del Santo difensore della fede e invincibile nemico del mondo delle tenebre", la sezione ascolana di Italia Nostra, presieduta dal prof. Rinaldi ha espresso altresì il vivissimo auspicio che «si farà tutto quanto possibile, per evitare che il regno delle tenebre possa prevalere su quello della Luce, assicurando che le forze del male " non praevalebunt"».

06/03/2017





        
  



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