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Migliaia i pellegrini hanno partecipato alla conclusione della XXXIV Tendopoli

Isola del Gran Sasso | La solenne celebrazione eucaristica è stata presieduta dal cardinale Dionigi Tettamanzi. Presente anche il vescovo Seccia

di Stefania Mezzina

E' sceso il sipario sulla XXXIV Tendopoli di San Gabriele.

L'ultimo giorno si è aperto con la tradizionale marcia a piedi verso Isola del Gran Sasso.

Ad attendere i pellegrini nel Santuario, c'era il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano, con altri trenta sacerdoti provenienti da tutta Italia.

Il cardinale Tettamanzi, prima di iniziare una partecipata e seguitissima celebrazione eucaristica ha detto: "Soprattutto vorrei insieme a voi stare in ascolto della Parola di Dio: una parola, questa, che sprigiona una grande luce per comprendere e per vivere il tema che ci sta interessando in questa Tendopoli "Periferie grembo della tenda di Dio".

Mi pare di sentirvi dire: ma noi già lo conosciamo, già lo viviamo come dono e come impegno del nostro credere in Gesù, del nostro essere membri della sua Chiesa, chiamata com'è ad aprirsi a tutti, - ha proseguito il cardinale - senza alcuna esclusione, e dunque pronti ad affrontare le varie periferie di questo mondo - quelle geografiche o spaziali sparse nelle più diverse parti del mondo e quelle esistenziali, ossia le periferie affettive, morali e spirituali, sino a raggiungere il "cuore" di ogni uomo e donna: sì, il cuore, perché anche qui abitano, non poche volte, il deserto, il vuoto, l'indifferenza, la paura, la rabbia, la violenza, il rifiuto di Dio e del suo amore.
L'invito, anzi l'appello forte ad andare nelle periferie geografiche ed esistenziali diventa così la modalità concreta - talvolta difficile e faticosa, ma preziosa e feconda - per vivere le dinamiche dell'uscire, dell'andare, dell'entrare e dell'abitare le più diverse periferie che - volenti o nolenti - incontriamo nella nostra vita come sfide per la nostra fede e la nostra carità. Ripeto: uscire, andare, entrare, abitare le periferie: tutti impegni del nostro esodo umano e spirituale!
E qui tocchiamo il punto più delicato e veramente decisivo: conta sì la periferia, ma conta più la tenda che vi viene piantata.
Ad aprirsi qui non è tanto il nostro cuore, quanto il cuore stesso di Dio: quel cuore che ci viene svelato e comunicato da Cristo Gesù, dal Figlio di Dio che per noi si fa uomo. Et homo factus est: come diciamo nel Credo. Non è questa la grande periferia che ha sperimentato il Signore Gesù, sin dalla nascita? Nasce in un piccolo paesino - Betlemme -, nasce e non ha un posto all'albergo, nasce ed è collocato nella povertà di una grotta. È costretto a fuggire in terra straniera per salvare la propria vita. A Nazareth svolge un lavoro umile e per le strade della Palestina incontra e dialoga con i suoi amici preferiti: i piccoli, gli ammalati, i lebbrosi, i poveri e i peccatori. È incompreso, criticato e rifiutato dagli scribi e farisei, cioè dalla gente perbene del tempo.

Concludo, - ha detto il cardinale Tettamanzi - affidandovi un augurio e una preghiera. Amo pensare che l'incontro di Gesù con il giovane ricco sia per ciascuno di noi l'immagine viva e il modello più affascinante della scelta che siamo quotidianamente chiamati a fare, nel segno di un grande coraggio e di una gioia profonda: la scelta di rispondere all'amore che il Signore ci dona perché a nostra volta lo annunciamo e lo testimoniamo agli altri. Nessuna paura per l'altezza dell'ideale che ci viene proposto. Fiducia piena per la sua realizzazione. Dalla nostra parte stanno sempre - non dimentichiamolo mai - lo sguardo, l'amore, la proposta di Gesù, il "maestro buono".

Era presente anche il vescovo di Teramo, monsignor Michele Seccia, che è stato in mezzo ai ragazzi per tutta la Tendopoli e si è unito a loro nella tradizionale foto davanti al vecchio Santuario.

Sceso il sipario su questa XXXIV edizione, il fondatore e anima della Tendopoli padre Francesco Cordeschi ha mostrato tutta la propria soddisfazione lodando il Signore per i suoi prodigi.

Per i giovani in partenza, i saluti non hanno rappresentato un addio ma un reciproco impegno a ritrovarsi di nuovo insieme per continuare a scrivere la storia della Tendopoli.

Tra i numerosi interventi ed eventi organizzati in occasione della Tendopoli, era atteso quello serale con il musical “La bottega dell’orefice” della Compagnia Star Rose Academy, dove si è formata artisticamente suor Lucia Scuccia vincitrice del programma The voice of Italy 2014, diretta da Claudia Koll, ospite già nel 2011 della Tendopoli, dove diede testimonianza della sua conversione. La Bottega dell'Orefice è una breve piéce teatrale in tre atti scritta in Polonia nel 1960 da Andrzej Jawen (pseudonimo proveniente dalla letteratura polacca di Karol Wojtyla, allora giovane vescovo di Cracovia) sul tema dell'amore coniugale.

 

Inoltre, Sergio Tanzarella ha parlato di come “Le periferie cambiano la storia” e dopo la relazione di don Michele Falabretti, che ha dato il via ai lavori e alle riflessioni dei giovani presenti,  hanno preso la parola nel corso della tavola rotonda, moderata da don Antonio Rizzolo (direttore di Jesus) sulle “Periferie: pari opportunità”, don Daniele Simonazzi, l’imprenditore Claudio Loccioni, il commercialista Marco Ginanneschi e il professore Massimiliano Cordeschi.

Nel 2014, la festa popolare di San Gabriele sarà celebrata domenica 31 agosto.

La messa delle ore 11 sarà presieduta da monsignor Michele Seccia, vescovo di Teramo-Atri. Alle ore 17 l'urna che custodisce le spoglie mortali del santo dei giovani sarà accompagnata in processione da migliaia di devoti.

28/08/2014





        
  



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