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Il Sindaco di Sant'Omero scrive ai colleghi della Provincia di Teramo e all'Anci Abruzzo

Sant'Omero | Per un appello unitario alla Presidenza del Consiglio affinché vengano escluse dal patto di stabilità interno le spese legate al patrimonio e agli edifici pubblici e al territorio

di Stefania Mezzina

Alberto Pompizi

Il Sindaco di Sant'Omero, Alberto Pompizi, scrive una lettera aperta ai Sindaci della Provincia di Teramo, alla Presidenza dell'Anci Abruzzo, per la modifica del patto di
stabilità ai comuni teramani ed italiani.

"Come a tutti noto - dice il primo cittadino  - l'introduzione del Patto di stabilità interno ha creato non pochi problemi agli amministratori locali soprattutto in relazione alla possibilità di ricorrere a prestiti destinati ai finanziamenti.

La normativa più volte rivisitata ha introdotto nel tempo nuove regole, confermandone altre.

Infatti, a partire dal 2013, tali disposizioni vengono imposte anche alle Province e
ai Comuni con popolazione superiore ai 1.000 abitanti.

Non sfugge a nessuno l'evidente contraddizione in cui sono costretti a vivere gli amministratori il verificarsi di danni all'assetto del territorio da un lato, e contemporaneamente, a cagione del patto, l'impossibilità di utilizzare le poche risorse a disposizione anche e soprattutto ai fini di una giusta e
corretta prevenzione.

Già alcuni Colleghi Sindaci di altre Regioni hanno avviato iniziative volte
al superamento della più volte citata normativa, formulando talune
proposte di grande interesse - prosegue il primo cittadino di Sant'Omero - è  di rigore, dunque, condividendo tali intenzioni, lanciare un appello unitario, forte e chiaro, alla Presidenza del Consiglio affinché vengano escluse dal patto di stabilità interno le spese di manutenzione e di restauro del patrimonio pubblico, le spese destinate al finanziamento del risanamento idrogeologico e le spese destinate alla messa in sicurezza degli edifici scolastici.

Altrettanto necessario appare, come giustamente sottolineato dal Segretario Generale dell'Anci, liberare ulteriori spazi finanziari attraverso il Patto Regionale verticale che li ha resi cedibili successivamente alla data del 15 marzo 2014 e di fatto immediatamente disponibili per gli Enti Locali.

E' indispensabile, infine, che i Comuni fino a 5000 abitanti vengano esonerati dal Patto, mentre per tutti gli altri va ripensato in un modo più "sano ".

Un modo che non vada a penalizzare, in primis,i destinatari dell'azione pubblica, cioè i cittadini".

23/04/2014





        
  



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