Sapori di storia
Ascoli Piceno | Il Meletti apre alla ristorazione. E la valorizzazione del territorio diventa un investimento per la comunità.
di Martina Oddi
Vista dalla terrazza del Meletti
Arte, storia, cultura. Il simbolo di Piazza del Popolo, il bar storico che resiste alla crisi, si carica di un valore aggiunto che dà lustro alla sua fama. Con una ristorazione di qualità, attenta ai dettagli e di ispirazione biologica - soprattutto nelle forniture a km zero - si candida a offrire un servizio eccellente nella splendida location nel cuore di Ascoli.
La Caffè Meletti srl, società che fa capo alla Fondazione Carisap, è un diamante grezzo del Piceno, se è vero che "gli utili e il pareggio di Bilancio del caffè andranno a incidere sul Bilancio della Fondazione. Costretta a coprire eventuali ammanchi, sottraendo denaro alla comunità. Ma, d'altra parte, il Caffè rappresenta una potenzialità di introito che si sposa con la vocazione artistica e culturale della città" spiega il presidente Marini Marini.
L'andamento del Caffè si ripercuoterà quindi sulla capacità di investimento della Fondazione nelle sue attività di pubblica utilità, nelle varie aree di intervento dedicate a anziani, giovani, famiglia e immigrati. Chi si concederà un assaggio al piano terra per un pranzo veloce o si dilungherà nella degustazione della delizie della cena, seduto tra gli affreschi della sala al primo piano, chi preferirà riservare l'ultimo per eventi speciali e godere della suggestiva veduta sulla piazza incisa tra i merli illuminati, "tutti contribuiranno al benessere della città", sottolinea Marini Marini.
Sulla riuscita dell'iniziativa inciderà in modo rilevante il livello della ristorazione, affidata al direttore Tarcisio Mazzecchi e a un team di chef di tutto rispetto. Una vetrina per le tipicità del territorio da assaporare ogni sera nel menù alla carta di delizie di carne e pesce, accompagnate dai sieri delle colline picene. La selezione concede ampio spazio a prodotti tipici come oli, olive, tartufi, carni pregiate, e formaggi, oltre ai dolciumi e alla biscotteria approvvigionati dai produttori locali.
"Contiamo di arrivare al pareggio di Bilancio nel giro di cinque anni, anche se crediamo di riuscire a ammortizzare anche prima l'investimento - che si aggira sui 12.000.000 € dalla data dell'acquisto, tra acquisizione e ristrutturazioni varie" spiega ancora Marini Marini.
La sua carica simbolica, il valore storico dei suoi spazi recuperati alla collettività e dedicati alla vocazione culturale della città, con il proposito promuovere nelle stanze del palazzo gli artisti e le eccellenze del Piceno, ricordano quel ben fare che in si rintraccia in alcuni casi di riqualificazione a vantaggio della comunità, ancora troppo pochi, come ad esempio quello della Riserva Naturale Sentina.
Senza dimenticare la valenza turistica e il potenziale evocativo che un'attrazione così voluta esercita sui visitatori alla scoperta del fascino di Ascoli. Un esempio di vocazione green intesa come implementazione della qualità della vita, ottimo livello del servizio e valorizzazione del patrimonio storico culturale, coniugati con la ricerca alimentare e la tradizione della ristorazione, per contribuire alla prosperità dell'intera collettività.
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30/05/2013
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