Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi
venerdì 27/12/2024    |   Ultimo aggiornamento ore 18:27    |   Lavora con noi    |  

La maglia rosa è quella cosa che mai non riposa

| Quattro tappe, quattro corridori in rosa. Il profetico canto di Totò aveva ragione in questo Giro. Nibali, la promessa ha finalmente raggiunto un obiettivo significativo, ma per merito della squadra.

di Renato Novelli

Male il favorito della vigilia, Cadel Evans, il buon corridore, campione, ma spesso secondo e sempre per pochi secondi. Vinokouros non va bene neppure lui, ma ha la scusante della pioggia caduta contro la sua corsa. Ha recuperato con tale furia che si è dimenticato del quinto corridore sul quale si prendono i tempi.

Sastre così, così. Nibali non doveva partecipare al Giro, c'è solo perché non può esserci Pellizzotti. Il Capitano della sua squadra è Basso, ma fu così anche per Gimondi nel 1965; andò al Tour solo perché Pettinari si era infortunato ed il capitano indiscusso si chiamava Vittorio Adorni.

Maglia gialla a Parigi, l'esordiente di Sedrina era al suo primo anno di professionismo. Chissà se Nibali può ripetere il miracolo? Solo Basso permettendo. Per quest'ultimo lo schema è chiaro: lui vincerà Nibali si fa le ossa per tre anni e quando lui si ritirerà Nibali sarà maturo. Schema di ordinario ciclismo post - moderno, dove si matura verso i trenta anni. Ma... forse non andrà così, perché il blocco degli ultra trentenni, cioè i senatori candidati al rosa, potrebbero anche annullarsi reciprocamente.

Come è accaduto nel Giro del 2008, quando vinse il non previsto Contador, venuto solo per allenarsi. C'è un altro giovane, più giovane di Nibali. L'anno scorso correva il Baby Giro dei dilettanti. Fino a ieri era secondo in classifica generale e indossa la maglia bianca di miglior giovane. Per lui è già un successo. La sua squadra è la Saxo Bank, venuta al Giro senza i suoi campioni.

Richie Porte , così si chiama, viene dalla Tasmania. Quando si allena lungo le strade di casa, incontra quattro automobili, venti mucche e quaranta canguri. Lo racconta lui. E' forte a cronometro. Ha vinto una tappa al Giro di Romandia. Lo chiamano The "tasmanian devil". Chissà se il Giro se lo contenderanno lui e Nibali. In fondo sono due isolani. Ma la strada è ancora lunga.

13/05/2010





        
  



5+2=

Altri articoli di...

Sport

27/10/2022
Completamente rinnovato il crossodromo comunale di “San Pacifico” (segue)
26/10/2022
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)
26/10/2022
Correre in sicurezza tra Acquasanta Terme ed Ascoli Piceno (segue)
10/10/2022
8 e 9 ottobre si assegna lo scudetto (segue)
07/10/2022
Il Codacons chiede l’estradizione in Italia di Robinho condannato per violenza sessuale (segue)
07/10/2022
Settore giovanile, Serie A2 girone B (segue)
07/10/2022
Il 15° Rally delle Marche si terrà il 12 e 13 novembre a Cingoli (Macerata), la sua “sede” storica (segue)
10/06/2020
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)

Fuori provincia

14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
02/11/2022
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji