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Nazzareno Firmani: "Ora è tempo di ricostruire"

Ascoli Piceno | Dopo il voto l'analisi dell'esponente del Partito Democratico ascolano: "Spero che, superata la fase più calda, prevalgano le ragioni dell'unità. Perchè per compiere la traversata nel deserto che ci attende c'è bisogno di tutti nessuno escluso".

Da Nazzareno Firmani, esponente del Partito Democratico ascolano, riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Addossare solo ad altri le ragioni di una sconfitta è politicamente miope e sicuramente non di buon auspicio per le sorti del Partito Democratico e del suo gruppo dirigente. Ciò può essere affermato da chi come me ha sostenuto con forza e convinzione i due candidati Canzian e Mandozzi pensando sempre che lo sforzo unitario li avrebbe spinti entrambi o almeno il primo a conseguire il successo elettorale. Oggi ci troviamo di fronte ad accuse, recriminazioni ed esemplificazioni, con la spasmodica ricerca di un "capro espiatorio" su cui puntare il dito, evitando così l'analisi attenta di una vicenda elettorale che evidenzia degli errori importanti dal punto di vista politico ed organizzativo.

Al livello provinciale la scelta di rompere con Rossi non è stata ad esclusivo appannaggio di Luciano Agostini o Mauro Gionni, ma dell'intero gruppo dirigente del Partito per effetto di una incompatibilità di natura programmatica e gestionale relativa alla definizione del sistema infrastrutturale ed alla divisione del patrimonio e del personale con la Provincia di Fermo. Lo stesso Rossi evidenziò, a suo tempo, l'incompatibilità con le linee programmatiche definite dall'Assemblea del PD dopo la campagna di ascolto.

Lo stesso Rossi si rese indisponibile alle primarie di coalizione dicendo che il 6 e 7 giugno vi sarebbero state "Le primarie del popolo". Ebbene, le cosiddette primarie del popolo le ha vinte Mandozzi e Rossi non riconoscendole più come tali ha spinto alla diserzione dal voto e addirittura alcuni a lui vicini si sono spinti oltre lanciando appelli a votare Celani. Appelli a quanto pare accolti dall'elettorato con ben 2114 persone che ad Ascoli hanno votato Canzian e Celani. Quindi trovo veramente assurdo il tentativo oggi perpetrato da Canzian e la Bellini di trasformare le vittime in carnefici.

Relativamente alla vicenda elettorale comunale stando ai dati elettorali delle elezioni tenutesi il 6 e 7 giugno e all'inedita coalizione a supporto di Canzian, da Rifondazione all'Alveare con l'appoggio esterno dell'UDC e di parte della lista Gibellieri, in numeri assoluti il candidato del centro sinistra avrebbe dovuto facilmente prevalere su Castelli, ma così non è stato e certo non per colpa di fantomatiche associazioni e del solito "capro espiatorio" Agostini. Il ballottaggio è essenzialmente una prova di forza e di tenuta organizzativa e chi come me è stato giorni nelle sezioni elettorali come semplice rappresentante di lista ha potuto vedere una destra sicuramente "messa meglio in campo".

Relativamente al gruppo dirigente ascolano che secondo Canzian e la Bellini ha remato contro voglio ricordare che ha candidato quattro persone e che non si è verificato il tanto temuto voto disgiunto. Se c'è una colpa è da ricercarsi in chi ha cercato contemporaneamente di eliminare gran parte del vecchio gruppo consiliare e di vincere le elezioni. Delle due l'una, non è possibile fare un specie di congresso anticipato attraverso le elezioni amministrative cercando di vincere entrambi.

Spero che superata la fase più calda il Partito Democratico ad Ascoli prevalgano le ragioni dell'unità, perchè per compiere la traversata nel deserto che ci attende c'è bisogno di tutti nessuno escluso. Personalmente non ho né tempo né voglia di partecipare a risse e rese dei conti all'interno del Partito in chiave precongressuale, congressuale e postcongressuale, ma sarò sempre disponibile a lavorare con chi ha a cuore le sorti della città e del centrosinistra di Ascoli.

24/06/2009





        
  



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